Salerno, spese folli al Comune. L’On. Mara Carfagna: “Umiliante per i contribuenti”

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Il Comune di Salerno è nella bufera dopo le cifre relative alla spesa pubblica, ed in particolare per manifestazioni e convegni, che ammontano annualmente a 6 milioni e duecento mila euro. Cifra con cui si attesta prima in classifica, seguita da metropoli come Roma e Milano, che rispettivamente spendono un milione in meno la prima, due milioni in meno la seconda rispetto a Salerno.

La politica insorge. In primis Forza Italia con l’onorevole Mara Carfagna, coordinatrice provinciale del partito, che in una nota stampa evidenzia come tale spesa sia “umiliante per tutti i contribuenti”.

“La cifra svelata ieri dal Corriere della Sera attraverso il portale ‘soldipubblici.gov.it’ dimostra il ‘pasticcio Salerno’ e porta ad una considerazione – sottolinea ancora Carfagna: ovvero che oltre alle necessarie iniziative a sostegno delle attività culturali – che pure contribuiscono alla costruzione dell’immagine di una città – e oltre all’impegno finanziario di una città come Salerno che richiederà sicuramente uno sforzo maggiore all’Ente Comune rispetto ad altre metropoli italiane per soddisfare, ad esempio, stagioni al Teatro Verdi (a cui nel Bilancio non viene specificata la cifra elargita anche se le spese per gli eventi si aggirano intorno ai 3 milioni di euro), che spreca 6.287,662.43 euro, 1 milione più di Roma, 2 più di Milano, e non per i bisogni sociali dei cittadini salernitani”.

L’emergenza casa, il sostegno alle famiglie, la sanità, la perdita dei posti di lavoro, problemi per cui il Comune di Salerno – dice l’on.Carfagna – dimostra di non avere particolare sensibilità. Piuttosto – continua – preferisce arricchire il costosissimo triangolo del sistema ‘manifestazioni – eventi – convegni’, lasciando i semplici cittadini, le fasce più deboli, a loro stessi, attanagliati dai reali problemi della vita di oggi. De Luca – conclude –  spende quasi 6 milioni e mezzo di euro per manifestazioni e convegni, prima città in Italia per tali spese, solo per soddisfare il proprio tornaconto politico-elettorale”.

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