Maxi operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno per il contrasto dello spaccio di sostanza stupefacente con arresti che sono stati eseguiti nelle province di Salerno e Potenza. Nella mattinata di oggi 25 marzo, i militari dell’Arma, avvalendosi del supporto del Nucleo Cinofili di Sarno e del 7° Nucleo Elicotteri hanno dato seguito ad ordinanze applicative delle misure cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno su disposizione della locale Procura, a carico di 19 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione illecita di sostanza stupefacente. Per 9 dei soggetti raggiunti dalla misura cautelare sono scattate le manette con il trasferimento in carcere mentre per altri 10 sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Nel dettaglio il provvedimento cautelare è scaturito a seguito di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 17 degli indagati che sarebbero risultati associati a due distitne organizzazioni malavitose dedite al traffico di cocaina, crack ed eroina. Uno dei gruppi criminali, capeggiato da una coppia di fidanzati e composto da 11 persone, svolgeva un ruolo di controllore dello spaccio al minuto della sostanza stupefacente avvalendosi di una rete di spacciatori che venivano assoldati e licenziati periodicamente fornendo loro anche delle utenze telefoniche dedicate. Il secondo gruppo, invece composto da 6 persone si occupava di fornire indicazioni e di monitorare costantemente le attività di due dei principali collaboratori che percepivano uno stipendio di 1000 euro oltre all’autorizzazione all’utilizzo di una vettura, potendo così provvedere a rifornire gli spacciatori salernitani ed anche su altri canali di vendita al dettaglio nei comuni di Cassino, Formia e Maddaloni. Altre due persone, invece, sono state raggiunte da provvedimento cautelare in quanto ritenuti responsabili di episodi di cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Si tratta di provvedimenti emessi nell’attuale fase di indagine preliminare e, pertanto, è suscettibile di impugnazione. Inoltre le accuse formulate saranno soggette ad ulteriori gradi di giudizio