Salerno, indagini della Guardia di Finanza: altri 7 arresti in commissione tributaria

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Nuovi arresti nell’ambito delle indagini sulla Commissione Tributaria di Salerno. Arrestati dalla Guardi di Finanza altri 7 indagati tra giudici, funzionari, commercialisti ed imprenditori, nello sviluppo delle indagini che lo scorso 15 maggio avevano già portato dietro le sbarre 14 persone.

Tra gli indagati arrestati vi è un professionista di Avellino che, dopo aver ricoperto per anni l’incarico di giudice tributario a Salerno, da settembre del 2018 fa parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, il massimo organismo di autogoverno dei giudici tributari a livello nazionale. Arrestato per concorso in cinque episodi di corruzione in atti giudiziari, commessi non nella qualità di giudice tributario, né di quella di Consigliere, ma quale intermediario corruttore avvalendosi della conoscenza diretta del personale amministrativo e dei giudici tributari di Salerno.Tra gli arrestati vi sono anche un giudice tributario non togato, un segretario della Commissione Tributaria Provinciale, un produttore televisivo dell’Avellinese, altri quattro tra imprenditori e commercialisti della provincia.

Dalle dichiarazioni dei primi arrestati sono stati trovati riscontri e quindi gravi indizi in relazione a 10 sentenze di secondo grado, pronunciate dalla Commissione Tributaria di Salerno e che risultano “pilotate” a favore dei ricorrenti privati in cambio di somme di denaro. Considerando anche le dieci sentenze ricostruite nella prima fase operativa, sale ora a venti il numero dei provvedimenti di secondo grado “pilotati” dal 2016 a maggio di quest’anno. Tra i capi di accusa provvisori per i quali il GIP ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza vi sono la cancellazione di un debito con l’Erario di oltre trentacinque milioni di euro ottenuto da una società di Sarno; per un’altra società di Angri, l’indebito vantaggio ottenuto supererebbe i cinque milioni di euro; per una terza società di Avellino, invece, la somma contestata dal Fisco e annullata dai giudici raggiungerebbe quasi il milione di euro.

Rosa ROMANO

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