La campagna olivicola è alle porte e quest’anno sarà complicata in provincia di Salerno, come in tutta la Campania: cala la produzione e salgono i prezzi.
Non solo cala la vendemmia 2023, di circa il 40%, a causa del maltempo e dei cinghiali che hanno danneggiato le viti. Questa è un’annata difficile anche per olio. Si registra, qui, un calo della raccolta di olive di circa il 40% rispetto alla media degli ultimi anni. A dirlo il direttore di Coldiretti Salerno Enzo Tropiano e le stime sono confermate dall’Aprol, l’Organizzazione di produttori olivicoli aderente a Coldiretti.
“Il clima – commenta il direttore Tropiano – purtroppo ha pesato enormemente con il meteo avverso in fase di fioritura e allegagione e ha pesato anche la presenza della mosca dell’olivo nel periodo cruciale di agosto. I cali produttivi vanno dal 30 al 50 per cento a seconda delle zone. Per la prossima campagna olivicola calcoliamo un rincaro dei prezzi. Sugli scaffali l’olio italiano sarà venduto a 10-11 euro al litro questo perché i costi di produzione sono lievitati a causa della siccità e per la mancanza di prodotto in tutta l’area del Mediterraneo”. Pesano poi i rincari energetici e l’aumento del gasolio, ma si registra anche un incremento per il vetro, il cartone e gli imballaggi in generale.
Per Coldiretti e Aprol occorre “un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve. Il futuro dell’olio italiano passa da questi interventi fondamentali per tutelare un prodotto simbolo del Made in Italy”.