Al via oggi, i saldi estivi in Campania. Secondo le stime del Centro Studi di Confesercenti Campania poco più del 50% dei consumatori campani ha intenzione di spendere in questi due mesi di sconti. Ovvero 2.9 milioni di cittadini sui 5.5 della nostra regione. Si prevede una spesa media di circa 215 euro per famiglia con una spesa media pro capite di circa 100 euro. Questo livello di consumo dovrebbe generare un giro d’affari di circa 300 milioni di euro per la regione durante il periodo dei saldi. A esso vanno aggiunti altri 100 milioni di euro, circa, di previsione di spesa da parte dei turisti, per un totale di 400 milioni di euro di fatturato.
Per Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente Nazionale con delega al Mezzogiorno “i consumatori campani esprimono tendenza a spendere nei saldi soprattutto perché acquistano poco durante l’anno semplicemente perché non se lo possono permettere, a causa anche dell’alto livello di disoccupazione. Questo dato – prosegue Schiavo – mette in evidenza le difficoltà economiche attuali, dove i consumatori tendono ad acquistare quasi esclusivamente nei due periodi di saldi principali, un indicatore della crisi del settore moda iniziata durante la pandemia di Covid-19″. Il presidente di Confesercenti Campania spiega poi che “i saldi estivi sono una opportunità per l’economia del territorio ma anche una spia: serve il sostegno del Governo per ridurre la pressione fiscale e aumentare l’offerta di lavoro per regolarizzare gli introiti economici delle attività commerciali”.
Dopo aver ricordato che “un contributo significativo all’economia campana proviene dal settore turistico che negli ultimi anni si è rivelato una vera e propria locomotiva per la regione” , Schiavo afferma che “sarebbe opportuno considerare la possibilità di riprogrammare l’inizio dei saldi almeno a metà luglio. Questo cambiamento – spiega – darebbe ai negozi d’abbigliamento più settimane di margine per poter vendere la collezione estiva a prezzo pieno, contribuendo così a una maggiore stabilità economica per i commercianti e a una gestione più equilibrata delle scorte di magazzino”.