{vimeo}87690307{/vimeo}
NEL VIDEO SERVIZIO LE IMMAGINI E LE INTERVISTE DELLA CONFERENZA STAMPA
8 misure cautelari, di cui 4 in carcere e altrettante agli arresti domiciliari, sono il bilancio dell’Operazione “GOLDEN TRIPS”, condotta alle prime luci dell’alba dalla Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, al comando del Tenente Emanuele Corda, e che ha portato a sgominare una pericolosa banda specializzata nella commissione di furti in appartamenti e rapine. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del tribunale di Lagonegro che ha pienamente condiviso le risultanze delle indagini condotte dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sala Consilina, coadiuvati dai carabinieri della locale stazione e coordinate con altre compagnie limitrofe. I dettagli della maxi operazione sono stati esplicati nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, alla presenza oltre che del Tenente Emanuele Corda anche del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno Riccardo Piermarini e del Procuratore Capo della Repubblica di Lagonegro Vittorio Russo. Gli arrestati, tra i quali 4 donne, sono quasi tutti di nazionalità croata, ma nella banda operava anche un basista italiano residente nel napoletano, che si occupava di fornire supporto logistico e di distribuire la merce rubata. 31 i colpi nell’ultimo triennio che, da quanto appurato attraverso indagini di tipo convenzionale, sarebbero stati messi a segno dalla banda di croati, che aveva base nel basso Lazio. Almeno una decina di questi episodi sono avvenuti nel Vallo di Diano, altri nel salernitano ma anche in Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Lazio. La banda per lo più effettuava furti in abitazioni isolate, che a volte però si sono trasformate in rapine anche con uso di violenza. A dare il via alle indagini proprio un furto degenerato in rapina compiuto a Montesano sulla Marcellana il 28 dicembre 2009, che si era concluso tragicamente con la morte di un anziano 80enne, avvenuto nei giorni successivi alla rapina a causa delle percosse subite. Episodio per il quale al momento non sono state formulate accuse agli arrestati per il quale sulla banda convergono diversi indizi. Altre volte gli autori dei furti, dopo essere stati scoperti, hanno usato violenza contro le persone per portare a termine il loro intento criminoso ed assicurarsi l’impunità. Parte della refurtiva, consistente soprattutto in oggetti preziosi e di valore per decine di migliaia di euro, è stata recuperata ed è in corso di restituzione ai legittimi proprietari.