Sala Consilina, sabato presentazione di “Fermento- Al Sud c’è Fermento” di Salvatore Medici

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Una dichiarazione d’amore verso il suo “Sud”, in particolare verso il Vallo di Diano, fatta da chi da alcuni anni vive il suo indissolubile legame con le proprie radici, con la propria terra e con la propria gente fisicamente da lontano, per motivi di lavoro, ma non per questo meno intensamente. E’ questo l’input alla base di “Fermento- Al Sud c’è Fermento“, volume edito da Segnali Forti che raccoglie 21 articoli scritti dal giornalista Salvatore Medici a cavallo tra il Settembre 2011 e l’Aprile 2012. Il libro sarà presentato in anteprima sabato 23 Novembre a Sala Consilina presso  l’AuditoriumGatta“, in occasione della Prima Teatrale del nuovo spettacolo “S.U.D.”, diretto dal Maestro Enzo D’Arco e portato in scena da La Cooperativa Culturale “La Cantina delle Arti“, che proprio dal volume di Salvatore Medici trae spunto ed ispirazione.

Fermento- Al Sud c’è Fermento

Come nelle più grandi storie d’amore il (momentaneo) distacco fisico non annienta i sentimenti ma li amplifica, diventando  allo stesso tempo occasione di rielaborazione e analisi. Visti da lontano i vizi e le virtù dell’amato “Meridione” acquistano lucidità e nitidezza, ed attraverso la “penna” di Salvatore prendono vita anche sulla carta, attraverso uno stile a tratti sorprendente e di certo non convenzionale. Salvatore sceglie un linguaggio diretto e senza mediazioni, nel quale pensieri e sensazioni vengono rivelati così come -volta per volta- affluiscono nella mente e nel cuore. Un chiaroscuro di contrasti che vive sull’onda dell’emotività e che rinuncia volutamente alla ricerca della perfezione letteraria, preferendo “fissare” come in una istantanea il flusso spesso inarrestabile delle percezioni.

Nei cinque Capitoli (più un Epilogo) di “Fermento- Al Sud c’è Fermento” articoli scritti in modi e tempi diversi trovano una collocazione logica per pennellare un affresco che racconta la realtà del Sud, del Vallo di Diano, la storia di tutti: attraverso la storia di Salvatore, uno di noi. Dalla dolorosa ma liberatoria presa di coscienza di “Io, Noi, Voi” il viaggio fisico e metaforico intrapreso dall’autore passa attraverso l’analisi a volte spietata de “Il Nostro Paese, noi Italiani“, e si sofferma sui dannosi, persistenti e dilaganti “Istinti Politici, comportamenti dis-umani“. Un andazzo generale criticato da tutti ma in fondo accettato da tutti, e che non può che portare a “Scelte sbagliate o volute: al Sud e non solo“. Molte delle tematiche trattate da Salvatore tra il 2011 ed il 2012 anticipano eventi e accadimenti negativi (crisi di rappresentanza politica, attacchi ambientali al territorio, insorgenza di una nuova e diffusa povertà e sue estreme conseguenze, abbandono e degrado dei Beni Culturali) che hanno toccato il loro apice nel nostro presente. Ma alla fine, nonostante i limiti e le contraddizioni del Sud, come nelle grandi storie d’amore a prevalere è sempre la fiducia e la speranza, che consente di pensare ad “Un Futuro in prospettiva” ripartendo dai giovani e dalle energie positive generate dalle “radici” e da “madre terra”. Le riflessioni di Salvatore, anche quando descrivono meccanismi consolidati che, con l’avallo di tutti, impediscono il decollo di un nuovo corso fatto di dignità, onestà, lavoro e sviluppo, non sono mai asettiche ma sempre sofferte, vissute -oggi come ieri- sulla propria pelle. E lo spirito è sempre costruttivo, mai alla ricerca di una facile condanna per i tanti errori che ora appaiono evidenti. Salvatore evidenzia il marciume che fuoriesce da grande pentolone del “Sud”, dove tutto gira e rigira per restare immutabile, ma non punta il dito contro nessuno, perché sa bene che la colpa è di tutti. E confida piuttosto in un nuovo equilibrio, che attraverso la morte del rancore possa valorizzare “Il bello che ancora c’è!”.

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