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Anche a Sala Consilina, dopo l’esperienza di Teggiano, ci si affida al mangime sterilizzante per contenere il sovraffollamento di colombi in alcune aree del territorio comunale. Gli escrementi dei graziosi animali rappresentano un pericolo per la salute dell’uomo e per gli animali domestici e provocano danni a edifici, monumenti, strade, automobili. Â
In Italia la Cassazione, nel 2004, ha stabilito che il piccione cittadino vada assimilato agli animali selvatici e tutelato. I Comuni interessati dalla problematica possono autorizzare abbattimenti mirati solo in caso di emergenza igienico-sanitaria o per questioni di pubblica sicurezza. Possono ricorrere a metodi per allontanarli o sistemi di riduzione delle colonie. Tra quelli “incruenti” vi è la sterilizzazione farmacologica mediante la nicarbazina, un antifecondativo somministrato col il mangime. Ed è a tale metodo che sta ricorrendo il Comune di Sala Consilina.
Dai sopralluoghi effettuati dai Servizi veterinari dell’Asl Sa e dal CRIUV (Centro Regione Igiene Urbana Veterinaria), lo scorso luglio, è stata rilevata la presenza massiccia di Columba livia, colombo urbano, in due precise aree: in via Mezzacapo, vicino ai palazzi Aurora e Sant’Antonio, e lungo Via De Petrinis. Â Per non vanificare l’effetto del “farmaco” è necessario non somministrare cibo ai piccioni nei luoghi dell’intervento e nelle vicinanze così che gli animali consumino il mangime medicato..
Anche gli animalisti riconoscono i colombi urbani come una specie problematica per la convivenza con l’uomo. Per affrontare il problema consigliano tecniche poco attuabili, almeno nell’immediatezza, per un Ente comunale come la progettazione consapevole, quindi costruire edifici che non incentivino la nidificazione, l’uso di reti anti-intrusione o di dissuasori di appoggio. Il programma di sterilizzazione farmacologica per ora si sta dimostrando tra i metodi più semplici e veloci per una amministrazione pubblica, non presentando tra l’altro alcuna tossicità per l’uomo e per gli stessi volatili.
Rosa ROMANO