Sala Consilina, ancora diritti negati a un padre: da 6 anni non vede suo figlio in Romania

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Ancora un caso di “paternità negata” nel Vallo di Diano, e di un padre impossibilitato a rivedere il proprio figlio. Dopo la vicenda del piccolo Francesco Solimo di Sant’Arsenio, balzata alle cronache nazionali anche su “Chi l’ha visto”, una nuova storia forse ancora più sconvolgente, raccontata in un articolo a firma di Pasquale Sorrentino su “Il Mattino, vede sfortunato protagonista un 40enne di Sala Consilina che da ben 6 anni non riesce a rivedere il proprio figlio. L’uomo si era fidanzato con una romena, ed i due avevano deciso di convivere. La coppia aveva dato alla luce un bambino, e quando il piccolo aveva poco più di un anno la ragazza aveva chiesto al compagno di accompagnarla in Romania per andare a trovare i propri genitori, che avevano problemi di salute. Inizia così l’odissea dello sfortunato 40enne, che si mette in viaggio verso la Romania con la compagna ed il figlio e dopo 24 ore raggiunge la famiglia della donna, che vive in una località isolata, tra le montagne. L’uomo intuisce che qualcosa non va, i genitori della donna sembrano stare bene. Ma prima che possa rendersi conto della “trappola”, nel cuore della notte il 40enne viene aggredito, malmenato, derubato e cacciato fuori casa. Con molte difficoltà, riesce a raggiungere l’ambasciata italiana, e denuncia la situazione, prima lì e poi al suo rientro in Italia. Da quel giorno sono trascorsi circa sei anni, sei anni passati senza che il padre abbia potuto rivedere suo figlio. Ma non è tutto, perché nel frattempo, dalla ex compagna sono arrivate puntuali le richieste di soldi per il bambino, che il padre, pur con grandi difficoltà, ha cercato sempre di onorare. Tutto documentato dall’avvocato dell’uomo, Enrico D’Amato, lo stesso legale che sta seguendo la vicenda del piccolo Francesco Solimo di Sant’Arsenio. Ma non è tutto: la romena si è sposata con un connazionale, ha avuto altri figli, e qui la vicenda già drammatica assume i toni della beffa: la donna ha denunciato l’ex compagno alla giustizia romena, ed al quarantenne di Sala Consilina vengono ora chiesti anche gli alimenti. “Una richiesta paradossale e assurda – commenta l’avvocato D’Amato – visto che per chiedere gli alimenti bisogna concordare, tra le altre cose, anche le modalità di incontro tra il padre e il figlio”. Insomma dal Vallo di Diano ancora una storia di un padre privato del proprio diritto di esserlo. Non solo da 6 anni impossibilitato a vedere il proprio figlio, ad incontrarlo o ad avere notizie concrete sul suo stato di salute. Ma anche beffato dalla ex compagna e trascinato in una allucinante vicenda giuridica causata -come sottolinea l’avvocato D’Amato- dalla mancanza di linee guida precise a livello internazionale.

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