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Il simbolo del Comune di Sala Consilina era l’unico segno distintivo sulla locandina di invito al convegno dedicato a spiegare le ragioni che dovrebbero spingere gli elettori a votare Si al referendum del 4 dicembre prossimo. Si tratta quindi di un evento di propaganda elettorale. Il legame tra simbolo dell’ente comunale e quindi di un’amministrazione pubblica ed evento di carattere elettorale ha scatenato una ulteriore polemica intorno all’evento di sabato scorso che ha visto protagonista, a quanto pare non in positivo, dell’on. Gianni Pittella. A sollevare per primo la questione e direttamente in sede di convegno è stato il consigliere di opposizione di Buongiorno Sala Luigi Cardano che ha chiesto lumi sulla decisione dell’amministrazione comunale di promuovere le ragioni del Si evidenziando come un ente comunale che dovrebbe essere super partes non potrebbe di regola organizzare o comunque patrocinare eventi di carattere politico. A rafforzare la già sollevato questione anche il consigliere del gruppo Progetto Sala Giuseppe Colucci che va oltre la semplice domanda e presenta una interrogazione con risposta scritta al sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone, relatore al convegno, per fare chiarezza su quanto accaduto e sull’organizzazione. Colucci ricorda nel documento che l’art. 3 dello statuto vieta l’utilizzo dello stemma e del gonfalone per fini diversi da quello istituzionale, così come lo stesso regolamento impone che il patrocinio del Comune venga riservato ad eventi organizzati da associazioni o altri enti purchè si tratti di manifestazioni in favore dell’intera popolazione comunale. Infine, Colucci ricorda anche che l’art. 9 della legge n.28 del 2000 dispone il divieto per le Pubbliche Amministrazioni di svolgere attività di comunicazione elettorale. In ragione di tutto ciò, nell’interrogazione Giuseppe Colucci chiede al sindaco di spiegare in forma scritta chi ha organizzato l’incontro dato che non esistono simboli di riferimento di alcun partito politico e se esistono richieste ufficiali di uno specifico partito politico in merito, oltre naturalmente a rendere di conto di eventuali spese sostenute dall’ente. Un serie di quesiti a cui il sindaco Cavallone sarà chiamato a rispondere in forma scritta al fine di fare chiarezza sull’organizzazione della manifestazione di carattere politico elettorale, indipendentemente dall’ospite. Nella formale richiesta Giuseppe Colucci precisa che l’iniziativa non ha in alcun modo interesse ad incidere sul voto referendario ma si tratta di pure considerazioni in merito ai compiti e alle competenze dell’amministrazione comunale. “Se qualsiasi amministratore vuole fare campagna elettorale, – ricorda Colucci nell’interrogazione – è libero di farlo al di fuori del ruolo istituzionale, e con i mezzi e gli strumenti del proprio partito e non con i mezzi pubblici. In tal modo si è anche leso il diritto di tutte le altre associazioni e di enti pubblici, che operano costantemente sul territorio e che sono tenuti al pagamento di tariffe per l’uso dei beni comunali.” Giuseppe Colucci non manca comunque di fare riferimento all’ospite del convegno ricordando come il rappresentate di partito, nulla ha fatto per il Tribunale di Sala Consilina. “Si è offesa – scrive il consigliere di Progetto Sala – la dignità delle Comunità di Sala Consilina e del Vallo di Diano tutto, che sono state già ferite nel proprio diritto di giustizia e defraudate della struttura più importante per tutto il territorio, di cui soltanto ora tutti cominciamo ad avvertirne la mancanza”.