Sala C., approvato il regolamento sale da gioco e giochi leciti. Cavallone: “Vogliamo evitare la ludopatia”

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Con la deliberazione del consiglio comunale n°60 del 5 dicembre scorso è stato approvato a Sala Consilina il Regolamento sale da gioco e giochi leciti. Il testo ci compone di 25 articoli e disciplina le licenze e le autorizzazioni di competenza comunale relative all’esercizio di giochi leciti. Le tipologie sono le new slot e le videolottery, giochi leciti esercitati in sale pubbliche da gioco, sale dedicate, sale biliardi, agenzie per la raccolta di scommesse ippiche e sportive, agenzie di scommesse, sale bingo, alberghi, locande e pensioni, trattorie, osterie e ristoranti caffè, enoteche e bar. Dagli ultimi dati raccolti ammonta a 1.261,00 euro la somma delle giocate pro capite annue, mentre sono 15,95 milioni di euro le giocate complessive svolte in 152 apparecchi sparsi sul territorio comunale.

“Bisogna tutelare quella che è la tranquillità sociale ma non si può collidere con gli investimenti patrimoniali fatti da determinate aziende sul territorio – dice il sindaco Francesco Cavallone –  i luoghi di gioco devono essere almeno 500 metri distanti da sportelli bancari, postali, scuole, cimiteri, le case di cura, musei, impianti sportivi, strutture residenziali”. Il regolamento vuole garantire che la diffusione dei locali in cui si pratica il gioco lecito avvenga evitando effetti pregiudizievoli per la sicurezza urbana, la viabilità, l’inquinamento acustico e la quiete pubblica e limitando le conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori più deboli e la dequalificazione territoriale e del valore degli immobili.

Si vogliono tutelare i minori, gli utilizzatori, con riferimento alla necessità di contenere i rischi connessi alla moltiplicazione delle offerte, delle occasioni e dei centri di intrattenimento. Il regolamento prevede l’apertura dalle 9:00 alle 13:00 o dalle 18:00 alle 23:00. “Vogliamo preservare i giovani da tentazioni dannose per il loro futuro – termina Cavallone – la ludopatia è una piaga sociale molto sentita e accentuata con la crisi che abbiamo vissuto”.  

Antonella Citro

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