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I 6 volontari, provenienti dalla Russia, Spagna, Giappone, tutti 20enni circa, hanno operato in località Bosco Tesauro, diventata nel tempo una vera e propria discarica a cielo aperto, e nei pressi dell’antica cappella Madonna delle Grazie, sita nei pressi del borgo antico Roscigno Vecchia, lasciata all’incuria e all’abbandono. I campi di volontariato, chiamati anche ‘campi di lavoro’ per sottolineare l’impegno concreto che li caratterizza, sono esperienze di servizio volontario su progetti specifici, in genere di breve durata (da una settimana a un mese) hanno come obiettivo il ripristino dei sentieri abbandonati, collaborare alla gestione di un’oasi dunale, recuperare alla bellezza luoghi di interesse naturale o culturale trascurati, piantare alberi e costruire panchine per arredare un piccolo parco pubblico, monitorare territori particolarmente vulnerabili. Nei campi si condividono non solo il lavoro, ma anche gli spazi abitativi e la routine quotidiana. Un’esperienza di vita unica e intensa da cui si torna ricchi di una maggiore consapevolezza sui temi ambientali e sociali, nuovi amici, nuove emozioni. «E’ stata una esperienza bellissima- commenta il presidente del Circolo Roscigno-Sammaro, Nicola Alessandro- abbiamo lavorato intensamente, ci siamo confrontati con culture e realtà diverse dalle nostre imparando molto». Non sono mancate le gite con il gruppo soci e volontari. Dopo il lavoro infatti non sono mancate le gite alla scoperta degli attrattori turistici locali come le Grotte di Castelcivita, le Grotte di Pertosa-Auletta, Gole Sammaro, Gole del Calore, scavi di Paestum senza dimenticare che la “storia” di un luogo passa anche attraverso l’enogastronomia. Uno scambio in cucina tra sapori, saperi e profumi tra Russia, Spagna, Giappone e Roscigno.



