Roscigno,  comunità in lutto per la morte di Ernesto Picecchi. Il ricordo di Michele Albanese e della Banca Monte Pruno

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Roscigno e la Banca Monte Pruno piange la scomparsa di una personalità illustre che ha accompagnato sia la comunità roscignola in veste di Sindaco ed anche il cammino della Banca Monte Pruno sin dai primi passi della sua lunga storia. Nelle scorse ore l’annuncio della morte di Ernesto Picecchi, sindaco di Roscigno negli anni dal 1995 al 1998 e, soprattutto, uno dei tre dipendenti che lavoravano per la Cassa Rurale ed Artigiana sin dai primi mesi di vita. Una morte che ha particolarmente colpito il Presidente del CDA della Banca Monte Pruno Michele Albanese con cui aveva condiviso proprio i primi anni di lavoro all’interno di un garage con a disposizione pochi mezzi e soprattutto solo tre dipendenti. Ernesto Picecchi è morto all’età di 74 anni e, nei mesi scorsi, il Presidente Albanese, in occasione dell’ultima convention dell’istituto di credito, aveva voluto assegnargli un premio alla carriera proprio per il suo forte attaccamento alla Banca che lo aveva portato a superare e a lottare per l’istituto, anche nei momenti più difficili della sua storia.

“La scomparsa di Ernesto – dichiara Albanese – mi ha profondamente scosso, non solo come collega di lunga data, ma come uomo con cui ho condiviso un pezzo fondamentale ed importante della mia vita. Risalgo con la memoria al 1977, quando tutto era ancora in costruzione, quando, giovani dipendenti, eravamo soltanto in tre e si lavorava fino a tarda sera, spesso anche il sabato, spinti solo dalla passione, dallo spirito di servizio e dalla voglia di costruire qualcosa di grande per la “nostra” banca. Ernesto era lì, con la sua operosa discrezione, la sua serietà, la sua ineguagliabile disponibilità, la sua umanità silenziosa”. Un uomo caratterizzato dalla dedizione e dal rispetto verso tutti: leale, sincero, corretto. Uno uomo che, per Albanese, rappresentava soprattutto un maestro ed un custode silenzioso di valori che oggi si sono affievoliti.

“Ci ha lasciato in eredità – ricorda il Presidente della Banca Monte Pruno – l’essenza di ciò che davvero conta: la riconoscenza per ciò che si è ricevuto, il rispetto verso ogni persona incontrata sul cammino, la fiducia conquistata giorno dopo giorno, e un’onestà, soprattutto intellettuale, che faceva di lui una guida credibile e coerente. Tutti possiamo affermare – sottolinea Albanese – che Ernesto è stato davvero una “persona perbene”, una “bella persona”, sotto ogni punto di vista. Un uomo che ha vissuto con misura, rettitudine e nobiltà d’animo. Per me, Ernesto non è stato solo un collega: è stato un compagno di viaggio in un tratto straordinario della mia vita. Un pezzo importante di quella che oggi è la Banca Monte Pruno. Era, per me, – dichiara in conclusione Michele Albanese – una persona di assoluta fiducia. Mi fidavo di lui ciecamente, senza riserve, e questa fiducia è sempre stata ricambiata con lealtà, discrezione e rispetto. Non ha mai tradito questa stima, anzi, ne ha fatto un principio di reciprocità silenziosa ma profonda, che ha cementato nel tempo un legame umano e professionale autentico.

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