Le frequenti scosse di terremoto che si registrano nell’area dei Campi Flegrei a Napoli, hanno riacceso i riflettori sul pericolo terremoti e sulle aree maggiormente a rischio sismico. Un problema che non è nuovo ma che, sin dal 2003, ha dato il via ad una serie di verifiche che vengono effettuate in tutta Italia, finalizzate alla individuazione delle aree che, maggiormente, possono essere soggette a scosse di terremoto anche gravi. La classificazione, modificata negli anni passati, ha portato all’individuazione di zone da 1 a 4 in base alla pericolosità con l’indicazione di zona 1 per le aree dove vi è un’alta probabilità di verifica di terremoti fino alla zona 4 ritenute meno pericolose e meno a rischio. Nel dettaglio: la Zona 1 – E’ la zona più pericolosa e la probabilità che capiti un forte terremoto è alta; nella Zona 2 forti terremoti sono possibili; meno probabili sono invece nella Zona 3 ed, infine, è stata introdotta la Zona 4 ritenuta la meno pericolosa e dove le probabilità che possano verificarsi terremoti sono molto basse. La tabella viene annualmente aggiornata in base ai dati in possesso del Dipartimento della Protezione Civile. L’ultima classificazione è stata resa nota nel settembre scorso sulla base dei dati in possesso fino ad agosto 2024. Una classifica che posiziona l’area a sud di Salerno tra le zone a più alto rischio sismico. Tutti i comuni del Vallo di Diano, in particolare, sono stati individuati come aree a rischio 1 o 2. In particolare sono zone ad alto rischio e dunque rientranti nella fascia 1 i comuni di Pertosa, Polla, Atena Lucana, Buonabitacolo, Montesano sulla Marcellana, Padula e Sala Consilina. I restanti 8 comuni che fanno parte del comprensorio valdianese ossia: Sant’Arsenio, Teggiano, San Rufo, San Pietro al Tanagro, Monte San Giacomo, Sassano, Sanza e Casalbuono, sono stati classificati come zona 2, dunque come aree in cui è possibile comunque che possano verificarsi forti terremoti. Alto o comunque possibile quindi classificazione tra 1 e 2 anche per i comuni limitrofi all’area valdianese e che fanno parte dei territori del Bussento-Golfo di Policastro, Alburni, Tanagro. L’area sud del salernitano, dunque, secondo l’ultima classificazione pubblicata sul sito del Dipartimento della Protezione Civile nazionale e che analizza, regione per regione, il rischio sismico, la provincia di Salerno è tra le aree maggiormente a rischio. Un sud Italia che resta in zona rossa anche sulla base dei terremoti del passato che hanno devastato interi paesi e provocato la morte di migliaia di persone. Le analisi, infatti, vengono effettuate anche sulla base della gravità dei terremoti che si sono verificati nel passato e, la protezione civile nazionale, tiene costantemente in conto i due terribili terremoti che hanno colpito anche il Vallo di Diano ossia il terremoto del 1857 con epicentro intorno a Caggiano che provocò la morte di oltre 1200 di cui 867 a Polla e il terremoto del 1980 con epicentro l’Irpinia che provocò notevoli danni anche nel Vallo di Diano ma soprattutto nelle aree del Tanagro