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Siamo alla conta finale. Tutto pronto o quasi per la conclusione del percorso di riforma del Credito cooperativo in Italia. Due capogruppo che nel giro di qualche settimana chiuderanno il cerchio con le adesioni delle singole BCC presenti sul territorio nazionale. Qualche dubbio resta ancora. Da una parte Cassa Centrale Trentina di cui ancora non è chiaro l’impatto sui prezzi dei servizi venduti e le capacità di investimento in tecnologia. Dall’altro lato la capogruppo Iccrea che può contare su un patrimonio già accumulato di 1,7 mld. Un aspetto questo non secondario. Il gruppo Cassa Centrale dovrà raccogliere, nella dichiarata certezza di aggregare un centinaio di bcc, quasi un miliardo per concorrere paritariamente con Iccrea raggiungendo 1,3/1,4 miliardi. Cosa non facile come sottolineato da Banca d’Italia. A questo si aggiunge anche l’incertezza sul destino dei numerosi organismi centrali di natura istituzionale, come i Fondi di garanzia, che forse dovranno essere anch’essi divisi, riducendo ulteriormente la capacità autoassicurativa degli aderenti. Sembrerebbe infatti difficile ipotizzare che le BCC dei due gruppi in concorrenza tra di loro possano aderire ad uno stesso Fondo di garanzia, pena la presumibile conflittualità nella gestione delle singole situazioni. Insomma solo apparentemente è tutto chiaro. In realtà di dubbi da sciogliere ve ne sono tanti. “La nostra è una scelta di campo – ha affermato il direttore generale della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca – solidità, certezze. Sono queste le parole chiave che ci interessano. Noi dobbiamo prima di tutto garantire i nostri soci ed i nostri clienti. Il percorso di riforma che abbiamo comunque subito ci ha portato a meditare sulla necessità di creare futuro nella certezza di poter costruire un percorso nuovo che tuteli la nostra storia e la nostra solidità. I grandi sacrifici che abbiamo fatto in questi anni – continua De Luca – devono ora trasformarsi in risorsa per la crescita. Stiamo lavorando ad una nuova banca, tra le più grandi del sistema del Credito Cooperativo dell’intero Mezzogiorno. Un progetto di aggregazione con una consorella altrettanto solida come la nostra banca che ci renderà protagonisti nel panorama del credito cooperativo a livello nazionale. E’ questa la nostra strada, scelta con attenzione ed oculatezza. Salti nel vuoto con altre banche problematiche e soprattutto che allontanino dal territorio i nostri capitali non sono nella nostra missione. Continuità territoriale ed intesa sul futuro, – conclude De Luca – questa la missione che stiamo perseguendo. Ancora pochi giorni e poi annunceremo ufficialmente il nostro nuovo corso”