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Manca poco ormai e la nuova riforma del credito cooperativo prenderà ufficialmente corpo ed entrerà nel vivo. Una riforma che inevitabilmente andrà a colpire questa parte del territorio salernitano con il Vallo di Diano che potrebbe risentirne in modo particolare. Negli ultimi anni, infatti le bcc presenti sul territorio sono state di valido supporto ad imprese e famiglie ma anche ad enti e associazioni per promuovere e valorizzare il territorio e cercare di creare sviluppo nell’area. Ora tutto ciò potrebbe subire una radicale e drastica modifica con l’entrata in vigore della riforma delle BCC. A breve infatti dovrebbero essere emanati i decreti attuativi della riforma. Si parla infatti di fine ottobre periodo in cui Bankitalia andrà a rendere noti i decreti e darà cos’ ufficialmente il via al processo di riforma del credito cooperativo. Da novembre prenderà inizio la fase che durerà 18 mesi per la costituzione di una o più capogruppo che dovranno aggregare le 337 BCC attualmente esistenti. “E’ lo schema di individuazione ed il futuro funzionamento della capogruppo che ancora ci lascia perplessi – così ha detto il direttore della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca – Il regolamento, scritto dalla Banca d’Italia e condiviso dalla Bce, non ci da quelle certezze e garanzie sul futuro del credito cooperativo così come lo abbiamo inteso da oltre 35 anni” ha aggiunto De Luca. Lo scorso 13 settembre intanto si è chiusa la fase di consultazione e la Federazione ha già presentato le osservazioni al documento. Lascia perplessi la decisione di Bankitalia di strutturare una riforma dove vengono attribuiti alla capogruppo molti poteri decisionali rispetto alle Bcc associate, mentre ci si attende che le banche di credito cooperativo possano avere un rapporto più graduato con la capogruppo, soprattutto in merito alla virtuosità delle singole Bcc. In sostanza maggiore è la forza patrimoniale ed i conti in regola e maggiore dovrebbe essere l’autonomia gestionale. Intanto Iccrea, il prossimo 13 ottobre scenderà ufficialmente in campo con Cassa centrale banca, per presentare a Verona il suo progetto alternativo di capogruppo.