Riforma BCC, BCC Buonabitacolo: “Accordi con la capogruppo che garantisce autonomia”

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Ieri a Verona sono state poste le basi per la costituzione di una seconda Holding capogruppo delle BCC. Potrebbero quindi essere due i gruppi bancari legati al Credito Cooperativo. A Verona ieri un congresso per la costituzione del nuovo Gruppo Bancario Cooperativo – Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo italiano. Oltre 170 gli istituti di credito partecipanti al congresso che punta a trasformare l’istituto di credito del Trentino nella seconda holding dopo la capogruppo già individuata da Federcassa con ICCREA Banca. Tra i 170 istituti partecipanti anche la BCC di Buonabitacolo, presente anche per capire il progetto e il piano su cui si fonderà la creazione di questa nuova capogruppo. Un piano industriale che, secondo quanto emerso, dovrà essere messo a punto entro la fine di questo 2016 con la definizione del contratto di coesione da proporre per la sottoscrizione alle BCC aderenti. Si prevede un aumento di capitale da 600 milioni da effettuare entro marzo 2017 per un patrimonio di 1,4 miliardi di euro e, quindi, entro giugno, presentare l’istanza autorizzativa alle competenti autorità. Ad ascoltare questa proposta anche il presidente della BCC di Buonabitacolo Pasquale Gentile e il direttore generale Angelo De Luca. “Non abbiamo ancora capito – spiegano – se questa è una riforma, un’autoriforma, oppure una riforma che si chiama autoriforma. Una poesia di Ungaretti recita: “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” , riferita ai soldati italiani in trincea durante la prima guerra mondiale, non sapendo se sarebbero arrivati al giorno successivo. Questo è il nostro stato d’ animo” . De Luca e Gentile, in particolare, si mostrano molto critici nella gestione della situazione di cambiamento da parte dei territori del Sud. “È un’autoriforma, – spiegano – che si muove su un tracciato passivamente accettato dai nostri vertici che non hanno saputo creare, per le 88 BCC del sud, un’alterativa valida allo strapotere delle BCC del nord. Una riforma che rischia di lasciare senza alcuna tutela, le piccole, piccolissime e medie imprese che rappresentano l’80% dell’economia reale del nostro paese. Saremo – continuano Angelo De Luca e Pasquale Gentile – con chiunque garantirà la sopravvivenza del principio delle casse rurali e con chi garantisce la sopravvivenza e l’autonomia delle nostre banche, sempre nello spirito di servizio, sostegno e aiuto agli operatori economici del nostro territorio”. Tra le numerose note di riflessione, De Luca e Gentile sottolineano come vi è la piena disponibilità a sottoscrivere il patto di coesione con la capogruppo che garantisca un’autonomia proporzionata alla rischiosità della banca senza però intervenire negli indirizzi strategici e operativi di ciascuna BCC, ma piuttosto dovrà riguardare una forma di controllo in grado di garantire stabilità e fiducia nel sistema. Questo tema è stato trattato, nel corso del congresso, dal direttore generale della Cassa Centrale Banca Mario Sartori che, nel suo intervento ha precisato “Il progetto si fonda su un approccio “risk based” in base al quale più la singola Bcc è virtuosa maggiore sarà la sua autonomia operativa rispetto alla capogruppo. Saranno comunque salvaguardati – ha spiegato Sartori – l’identità storico-culturale e il ruolo di banche del territorio quale motore economico e sociale, rappresentato dalle BCC.  

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