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Il direttore della Banca Monte Pruno Michele Albanese protagonista della nota rivista finanziari di AIFin Associazione Italiana Financial Innovation. La rivista si è affidata alle parole e al pensiero del Direttore Albanese per trasmettere quelli che potrebbero essere gli effetti per il futuro delle BCC di questa riforma del credito cooperativo decisa dal Governo Renzi. Effetti che lo stesso Albanese, nella sua intervista, dichiara di difficile previsione. Il direttore della Banca Monte Pruno, analizza la riforma senza nascondere le titubanze connesse alla creazione di uno e più gruppi bancari che dovrebbero essere coordinatori di tutte le attività bancarie delle BCC. Nell’intervista Michele Albanese ha evidenziato il forte legame che le Banche di credito cooperativo, prima casse rurali, hanno da sempre con il territorio su cui operano. Nel ripercorrere la storia dell’istituto di credito di roscigno, nato nel 1962 dal sacrificio e dalla propensione al risparmio di 30 persone che si sono riunite per dare vista a questo istituto bancario con l’obiettivo di dare sostegno alle attività di qualsiasi genere poste in essere per uno sviluppo completo della comunità. Iniziative a cui la Banca Monte Pruno nel corso dei suoi oltre 50 anni di storia, non si è mai sottratta. Ora però, quale sia il futuro del credito cooperativo e come è stato ridisegnato, porta ad una fase di notevole incertezza. “è inutile nasconderlo – si legge nell’intervista rilasciata da Michele Albanese per la sezione speciale Banca e Territorio – viviamo un momento delicato dove non è facile fare previsioni sul futuro e sulle strategie. Simao da due anni impegnati e stiamo lottando affinché da questa riforma possano emergere elementi in grado di non stravolgere il ruolo delle BCC sul territorio” Nell’intervista, Albanese, oltre a ricordare la stretta connessione che esiste tra banche di credito cooperativo e territorio, ricordando anche l’importanza che le BCC rivestono soprattutto nelle aree del meridione d’Italia dove rivestono un ruolo sempre più importante per consentire un’economia territoriale, sottolinea anche come, l’area di competenza della Banca Monte Purno oggi vede nell’istituto di credito un fondemanto epr pran parte della attività, progetti e iniziative che vengono promosse per cercare non solo di raggiungere uno sviluppo confacente alle possibilità del territorio, ma addirittura per mantenere in vita un territorio troppo spesso privato di aiuti essenziali come la viabilità. “Abbiamo costruito – spiega Albanese nell’intervista – una vera e propria strategia di sviluppo dietro il concetto di banca dio comunità”. E in merito alla Riforma spiega “Siamo fiduciosi ma allo stesso tempo preoccupati”