La vicenda legata ai rifiuti rientrati in Italia dalla Tunisia a cui si aggiungono i rifiuti che, al momento sostano ancora al porto di Susse in attesa di essere rimpatriati, potrebbe costare non poco alle casse della Regione Campania. Nel corso del question time di ieri 13 marzo, il vice presidente della Regio Fulvio Bonavitacola, ha risposto ad una interrogazione a firma della consigliera regionale del Gruppo Misto Maria Muscarà, infatti, snocciolando alcune cifre che, però, non hanno soddisfatto la proponente dell’interrogazione che ha invece parlato di cifre ben più alte rispetto a quanto comunicato da Bonavitacola.
Tre i quesiti posti dall’On. Muscarà ossia: quali sono i costi fino ad ora sopportati dalle casse della Regione e quindi dai contribuenti campani, sommando sia la sosta nel porto che il rimpatrio; quali i costi previsti per lo smaltimento del materiale ora fermo a Persano e il costo presumibile del rimpatrio delle 1900 tonnellate di rifiuti (69 container) e fermi in un capannone di Moureddine, provincia di Sousse, frutto di una precedente esportazione; in relazione al paventato rientro di altro materiale combusto, oltre quello del container in eccesso rispetto a quello che avevamo inviato, quali sono le intenzioni della Regione Campania, specie per il paventato pericolo di richiesta di danno biologico ed esistenziale del governo Tunisino.
Per ciò che riguarda il primo quesito il vice presidente della Regione ha parlato di una spesa già sostenuta di 1 milione e 750 mila euro. Su questo punto è stato anche precisato che le somme saranno in parte recuperate dalla polizza fideiussoria sottoscritta con la SRA di Polla e che, le attività saranno svolte dalla società Ecoambiente che ha manifestato la disponibilità all’incarico con compensazione credito-debito. Per la risposta al secondo quesito, invece, si parla di una cifra che si aggira intorno ad 1 milione 823 mila euro sottolineando anche che, le attività di gestione e smaltimento dei rifiuti, son potute partire solo ora in quanto, i container erano soggetti a provvedimento di fermo da parte della Procura di Potenza. Provvedimento che è stato rimosso solo recentemente consentendo dunque le operazioni. Sul terzo punto invece per la risposa bisogna attendere una fase successiva in base all’accordo di cooperazione tra Regione Campania e Tunisia.
Risposte che, però, non soddisfano la consiglierà Muscarà che ha riportato le parole del Procuratore di Potenza Francesco Curcio che ha spiegato come, l’intervento della procura arriva quando i danni sono già evidenti. Il compito della politica, ha sottolineato la consigliera del Gruppo Misto dovrebbe essere quello di prevenire. Azione che la Regione, nonostante i continui allarmi lanciati dalla stessa Muscarà, nonsono state messe in campo dall’ente. Un mancato tempestivo intervento che. a parere della consigliera regionale, porterà danni economici sicuramente più elevati di quelli presentati da Bonavitacola al Question Time.