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Che i rifiuti a Polla arriveranno è certo. La Regione Campania ha varato il Piano, resosi necessario a causa dello stop al termovalorizzatore di Acerra che si fermerà per oltre un mese. E i rifiuti che non potranno essere trattati lì in quel periodo arriveranno anche nel Vallo di Diano. Dove saranno riversate 2mila tonnellate di immondizia. La mappa dei siti individuati per accogliere i rifiuti definita qualche giorno fa dice questo.
Gli amministratori locali non sono stati capaci di andare oltre le solite dichiarazioni di facciata, a fuochi ormai sparati, e imbarazzanti botta e risposta con la Provincia, che ha autorizzato con apposita ordinanza lo stoccaggio. È scattata ora la protesta a suon di carte bollate da parte di un gruppo di cittadini del comprensorio: gli Attivisti per il Vallo di Diano. Che ha richiesto all’ARPAC e al Comando dei Vigili del Fuoco di Salerno l’accesso ai documenti, ai dati e alle informazioni relativi sia alla verifica dei lavori di adeguamento effettuati presso l’impianto sia all’accertamento del rispetto della normativa antincendio nel capannone.
“L’azione – affermano – si è resa necessaria a seguito dell’Ordinanza del Presidente della Provincia di Salerno tramite la quale autorizza lo stoccaggio temporaneo e speciale del rifiuto biostabilizzato presso l’impianto in località Sant’Antuono. È di vitale importanza capire in modo chiaro se la struttura rispetta tutte le normative in materia di sicurezza, ecco il motivo per il quale abbiamo raccolto delle firme di cittadini e imprenditori della zona industriale di Polla e abbiamo richiesto l’accesso civico agli atti per capire lo stato delle cose. Restiamo in trepidante attesa per valutare le future azioni da intraprendere. Quello che è certo – concludono – è che siamo determinati ad andare fino in fondo per contrastare questa decisione, inopportuna, pericolosa e che si fonda su presupposti di sicurezza al momento poco chiari”.
Rosa ROMANO