Ricerca idrocarburi area Monte Cavallo, per il Mite “Area non idonea”

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L’adozione del PiTESAI ha portato al rigetto delle richieste di ricerca idrocarburi anche nell’area di Monte Cavallo e all’archiviazione dell’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale. Stop al procedimento amministrativo finalizzato ad ottenere il permesso per la ricerca idrocarburi nell’area denominata Monte Cavallo.

Con nota del Ministero della Transizione Ecologica, inviata alla Società Shell e, per conoscenza alle Regioni Campania e Basilicata, interessate dalla richiesta essendo, l’area in esame, ubicata in territorio di confine tra le due regioni, il Direttore Generale Vicario Alessandro Serra comunica la chiusura del procedimento relativo all’istanza di richiesta di ricerca idrocarburi dichiarando “l’area non idonea nella situazione post operam”.

Una decisione definitiva che è stata assunta anche in virtù dei cambiamenti avvenuti con l’emanazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI) in cui è stato stabilito che, l’iter istruttorio secondo la normativa precedente, poteva proseguire solo per i procedimenti già in essere al 13 febbraio 2019. Tutte le altre istanze avrebbero dovuto seguire il nuovo iter previsto dalla nuova normativa e, pertanto, sarebbero stati dichiarati in “Area non idonea”.

Un passaggio che interessa l’area di Monte Cavallo e che pertanto ha portato allo stop del procedimento per la concessione delle autorizzazione alla ricerca di Idrocarburi nel sito individuato dalla Shell. Rigettata quindi la richiesta della Shell e archiviato l’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di ricerca idrocarburi denominato Monte Cavallo. L’adozione del nuovo PiTSAI, ha imposto una velocizzazione della attività finalizzate alla individuazione delle aree idonee alla ricerca e coltivazione di idrocarburi. Da qui la decisione di stabilire la data dell’1 gennaio 2010 entro cui le istanze dovevano essere state presentate. Tutte le richieste pervenute successivamente, secondo la legge n. 12 dell’11 febbraio 2019, sarebbero stati rigettati in quanto in area non idonea.

Secondo quanto riportato sulle comunicazioni del Ministero della Trasizione Ecologica la soglia temporale  indicata “È stata ritenuta dal Piano congrua con le finalità dello stesso per determinare la sostenibilità amministrativa della tipologia di procedimenti in parola, precedentemente alla quale detta sostenibilità non sussiste per cause da ascrivere a mancanza d’interesse del richiedente”.

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