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Se da un lato la Campania fa incetta di bandiere blu per la qualità del mare e dei servizi offerti dall’altra si conferma sempre più maglia nera per l’illegalità sulle coste. E’ quanto emerge dal dossier di Legambiente Campania denominato “Mare Mostrum” che evidenzia i numeri di aggressione al mare e alle coste della regione Campania. L’illegalità sul territorio risulta essere in aumento con un numero sempre maggiore di reati che vanno dagli scarichi illegali, mancata depurazione, pesca di frodo e Cemento selvaggio, senza dimenticare un numero sempre in aumento di infrazione del codice di navigazione. Il dossier di Legambiente è stato realizzato in collaborazione con le capitanerie di porto e le Forze dell’ordine che hanno evidenziato come la Campania sia al 3° posto dopo la Sicilia e la Puglia nella classifica del Cemento sul demanio marittimo. Nella nostra regione, infatti, sembra che il mattone illegale continui ad essere una piaga che mette a rischio la costiera amalfitana e le isole, ora inizia ad invadere anche il Cilento. Per Michele Bonomo, presidente di Legambiente Campania, è la provincia di Salerno a meritare la maglia nera 2014 per progetti o iniziative ai danni del mare, con particolare riferimento al Grande Progetto contro l’erosione delle coste che, per Legambiente, risulta essere un’opera insostenibile ed inefficace. “Si continua a investire e sprecare soldi – dichiara Bonomo – per uno scempio a danno di mare e coste, denunciato da Goletta Verde nel corso della navigazione dei mari del territorio”. Ma le criticità per le coste campane non si esauriscono qui. Dati decisamente negativi arrivano anche sul fronte degli scarichi e del mare inquinato con le forze dell’ordine che nel 2013 le hanno denunciato e arrestato 849 persone,quasi il doppio dell’anno precedente, oltre a 258 sequestri e 712 infrazioni relativamente a impianti di depurazione non a norma, scarichi non allacciati alle fognature perché provenienti da case abusive, alberghi e abitazioni private che scaricano direttamente in mare o sversamenti illegali di residui industriali direttamente nei corsi d’acqua. E ancora pesca da frodo con reti illegali con 876 persone denunciate, senza dimenticare le infrazione al codice di navigazione con 497 persone denunciate e arrestate e 61 sequestri effettuati. “Noi – dichiara il direttore di Legambiente Antonio Gallozzi – continuiamo a credere e lottare per quella Campania virtuosa che punta su innovazione, bellezza e sostenibilità. Oggi il turismo sostenibile, la promozione dei parchi e delle riserve marine- conclude il direttore regionale- rappresentano il valore aggiunto per il futuro economico, culturale e sostenibile della nostra regione.”