Randagismo, l’appello lanciato dall’Associazione Qua la Zampa Effe. Troppi abbandoni di cuccioli. Problema di tutti

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Nota di forte indignazione è arrivata dalle volontarie dell’Associazione Qua la Zampa Effe che, nelle ultime settimane, si sono trovate a dover fronteggiare numerosi casi di abbandoni di cuccioli appena nati nelle campagne del Vallo di Diano, con continue segnalazioni che arrivano all’associazione per il recupero dei cuccioli che, spesso, non riescono a sopravvivere. Rabbia e frustrazione si avverte nella nota dell’Associazione Qua la Zampa Effe che spiega come, in appena 3 giorni, solo alla loro associazione sono arrivate segnalazioni di abbandoni di cuccioli con il recupero di ben 15 piccoli in strada che sono stati recuperati. Le segnalazioni e il tempestivo intervento, però, non sono serviti a salvare la vita a tutti i cuccioli due dei quali, fanno sapere, sono purtroppo già morti.

Abbandoni e situazioni che hanno spinto le volontarie dell’associazione a scrivere un messaggio ricordando come,  quando si parla di cani e gatti che vengono abbandonati per strada, troppo spesso ci si dimentica che sono esseri viventi ognuno dei quali ha un volto, un cuore e un’anima. Ciò dunque le spinge a porsi e a porre a tutti delle domanda ossia: “Perché non sterilizzate? Perché non vengono imposti i microchip? Sembra – continuano – che il randagismo  sia ‘un problema dei volontari’. Ma il randagismo è un problema della società. Un problema del territorio”.

Una situazione che diventa sempre più difficile da gestire e che spinge le volontarie dunque a lanciare un appello anche alle istituzioni, affinché intervengano in loro aiuto anche perché, i continui abbandoni e l’intensificarsi del fenomeno del randagismo, rende sempre più difficile la gestione da parte delle sole associazioni di volontariato e serve, necessariamente, una collaborazione attiva tra associazioni cittadini ed istituzioni. “Il randagismo – spiegano – è anche un problema di spesa pubblica. I cani nascono nelle case di persone incivili, non in strada.  Sono a decine i cani che vengono regalati alla buona senza microchip. Non sono randagi ma abbandoni! Ogni ente – proseguono da Qua la Zampa Effe – deve fare la sua parte:  in primis i Comuni che dovrebbero essere il primo baluardo di vigilanza,  ma a volte sono esempio di negligenza. Poi l’ASL che deve garantire un servizio efficiente di cattura e sterilizzazione. E soprattutto i cittadini che devono essere RESPONSABILI. Siamo INDIGNATE! – concludono le volontarie –  Non lasciateci sole! Facciamoci sentire! Non può continuare così! IL RANDAGISMO SI PUÒ FERMARE

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