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Garantire la legalità e promuovere economia a km 0. E’ questa la posizione del Circolo Di Sinistra Ecologia e Libertà “Fratelli cervi” di Sala Consilina che interviene sulla vicenda della Puliedil e dell’inchiesta della Procura di Napoli sulla fornitura del servizio mensa a scuole ed ospedali di comuni del salernitano, dell’avellinese e del potentino. Una inchiesta che ha avuto strascichi anche a Sala Consilina, comune non interessato dalle indagini, ma dove diverse mamme avevano negli anni scorsi lamentato la cattiva qualità del servizio di refezione scolastica affidato proprio alla Puliedil. A questo proposito il circolo SEL Fratelli Cervi chiede in primis al Comune di Sala Consilina di fornire tutta la documentazione utile e possibile per dimostrare la propria integrità e serietà sia in sede di gara di affidamento che nei successivi controlli del servizio erogato. Ma ripropone anche la necessità di scelte politiche forti e determinate da parte degli Enti Locali del Vallo di Diano, come quella di privilegiare nei capitolati di gara, per la fornitura di beni e servizi, i prodotti e le imprese a km 0. “Privilegiare cioè –sottolineano i dirigenti del circolo SEL- l’economia locale, quella riconoscibile nelle persone, nei produttori e negli imprenditori che appartengono alle nostre Comunità, quella economia che privilegia i prodotti locali, le nostre coltivazioni e le nostre risorse professionali con la massima trasparenza e legalità”. Dunque l’invito del Circolo SEL salese è quello di privilegiare chi garantisce un rapporto profondo e leale con il territorio di appartenenza, la produzione dei prodotti locali più tradizionali ed affidabili la certezza del soggetto produttore dei beni che si consumano, il non profit, l’occupazione locale e un patto di lealtà e di prossimità con la propria comunità.
“Una economia sostenibile e solidale –sottolineano dal Circolo SEL salese- presuppone scelte etiche e politiche che superino, in sede di affidamento di servizi, logiche di massimo ribasso, il rischio di infiltrazioni di imprese di dubbia legalità, incerti sistemi di controllo dei beni e servizi forniti, prodotti di dubbia provenienza, criteri inaffidabili nella selezione dei fornitori, che alla fine favoriscono furbi e corruttori”.