PSA, dal 15 ottobre al 15 marzo via libera per la macellazione dei suini da allevamento

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La recente ordinanza emanata dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana, lascia intravedere una piccola speranza di superare la crisi provocata dalla diffusione del virus che, negli anni scorsi, ha portato alla macellazione indiscriminata di numerosi capi di suino sia da allevamenti di carattere familiare che commerciale, provocando anche un notevole danno economico in particolare per gli allevamenti suinicoli. Con l’ordinanza n. 5 emanata dal Commissario per la PSA, è stata disposta la  possibilità di procedere con la macellazione dei suini ad uso domestico in un periodo che va dal 15 ottobre 2024 al 15 marzo 2025.

Naturalmente ciò dovrà però avvenire seguendo delle disposizioni riportate nella stessa ordinanza e finalizzate comunque a garantire la qualità della carne oltre che per evitare possibili nuovi contagi. Per la macellazione dei suini di carattere familiare nei territori indicati come zona rossa e dunque ad alta diffusione del virus, sarà necessario attenersi a regole stringenti ma che, comunque, consentiranno di ridurre notevolmente le perdite che, invece, negli anni passati, hanno dovuto subire sia le famiglie che erano solite allevare  suini per uso esclusivamente domestico ed anche per gli allevatori che sono stati costretti a procedere alla macellazione di numerosi capi, con la conseguente perdita di investimento.

La nuova ordinanza emanata, seppur disponendo regole stringenti per procedere alla macellazione in particolare disponendo controlli sull’animale e procedendo con la macellazione in centri specializzati, offre una boccata di ossigeno agli allevatori. Ad occuparsi della verifica della presenza di casi infetti o comunque dello stato di salute dei suini sarà l’Autorità di Controllo Locale e toccherà sempre all’ACL assicurarsi che gli stabilimenti in cui sono conservati i suini, rispettino le norme di biosicurezza. Resta ferma comunque la necessità da parte dell’allevatore di comunicare all’ACL eventuali trattamenti terapeutici a cui vengono assoggettati i suini e, in tal caso sarà necessario effettuare controlli accurati sempre legati alla biosicurezza.

Un lungo elenco di disposizioni da seguire con la massima accuratezza ma che, per il Vallo di Diano e Cilento, dove sono state individuate numerose zone rosse per la presenza del virus della Peste Suina Africana, consentono comunque di tirare un sospiro di sollievo. L’ordinanza, infatti, si occupa anche di disporre ulteriori controlli ed azioni finalizzate sempre al depopolamento dei cinghiali oltre che alla riduzione del fenomeno della diffusione del virus che colpisce in particolare i suini

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