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Dopo la riforma Delrio che ha ridisegnato le province e ha ridotto funzioni e dimezzato il personale in vista della definitiva eliminazione tutte le province italiane hanno presentato sempre un bilancio in rosso. Per questo motivo attraverso l’Unione province italiane le province hanno richiesto, negli ultimi tre anni, finanziamenti al governo per garantire la continuità dei servizi erogati e scongiurare il rischio default. Una situazione che ha avuto anche ripercussione sulla qualità dei servizi erogati dall’ente provinciale, a partire dalla manutenzione, ridotta all’osso, per strade e scuole. Il governo, in soccorso alle province, con la legge di Bilancio 2018 ha stanziato 317 milioni di euro per gli enti. Una cifra che, seppur insufficiente, avrebbe garantito un po’ di ossigeno.
Come dovevano essere ripartiti i fondi? Il 70% in base a criteri stabiliti dal governo mentre il 30% in base a criteri stabiliti dall’Upi. I nuovi criteri introdotti dall’Upi hanno difatto dimezzato i fondi per la provincia di Salerno che da possibili 7,8 milioni otterrà solo 4 milioni. Una situazione che non è andata giù al presidente della Provincia di Salerno e presidente Upi Campania, Giuseppe Canfora che, come riporta l’edizione odierna de “Il Mattino”, attacca “Sono stanco di essere trattato come un suddito di Serie B. Quella ripartizione non ci andava bene né ieri né oggi, sulla scorta di una solidarietà fittizia, e con un’approvazione a maggioranza consortile, hanno depredato i cittadini di risorse utili per i servizi che le Province erogano. Per questo li ho diffidati”.
“La provincia di Salerno – aggiunge – ottiene da quel 30 per cento, ossia 90 milioni di euro, solo 700mila euro, in base a una solidarietà fittizia a favore delle Province del Centro-Nord”. In segno di protesta il presidente Canfora ha disertato la riunione nazionale Upi prevista per ieri a Roma che sottolinea: “Già i 317 milioni erano insufficienti se poi al riparto si sottraggono ulteriori risorse non possiamo che protestare visto che la Provincia di Salerno è fra le Province italiane che ha subito maggiori tagli nel precedente quinquennio”.
Giuseppe Opromolla