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Ieri l’Assemblea dei Sindaci salernitani, a cui hanno partecipato in totale 72 comuni della provincia, ha approvato il rendiconto di gestione 2015. A margine dell’approvazione c’è stato l’intervento del Presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, che ha lanciato l’ennesimo grido di allarme e ha fatto appello ai Parlamentari del territorio perché si trovino soluzioni mirate e si mettano a disposizione le risorse necessarie a governare. “Negli ultimi due anni le risorse a disposizione degli Enti di Area Vasta, le vecchie Province, per la gestione di 130 mila chilometri di strade provinciali, sono diminuite del 60%. ma le strade sono sempre le stesse, e la sicurezza non può che risentirne duramente – dichiara Canfora – L’impossibilità di offrire servizi efficienti ha un impatto immediato sulla vita e sulla sicurezza stessa dei cittadini. Per non parlare del danno sconsiderato che si sta facendo al patrimonio viario del territorio. Il trattamento differenziato tra Città Metropolitane e Province contraddice la Costituzione. Non possono esistere territori di serie A e territori di serie B”. Questa la conclusione del Presidente della Provincia. Come riportato dal quotidiano LaCittà di oggi, è mareggiato anche Sergio Annunziata, Presidente della Conferenza dei Sindaci Asl Salerno. «Se il Governo non decide il ruolo effettivo delle Province e definisce funzioni e risorse effettive, non arriviamo a nulla – dichiara Annunziata. Ci sarà solo un rimpallo, nemmeno di responsabilità, ma di parole. I territori come il sud della provincia risentono in maniera determinante di questa situazione. C’è bisogno di chiarezza». Di tutt’altro avviso invece il Presidente provinciale di FdI-AN, Michele Cuozzo, secondo cui Canfora non ha saputo mantenere in maniere efficace e efficiente l’Ente. “Il disastro Canfora – scrive l’Avv. Cuozzo – continua inesorabilmente ad abbattersi come la peggiore delle sventure sulla comunità salernitana. Le promesse da marinaio del Presidente della Provincia sono diventate un bluff con il ridicolo sapore di una vecchia barzelletta”.