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Arriveranno entro la fine del mese i decreti attuativi sul Reddito di Inclusione 2017, intanto c’è stata la firma del memorandum d’intesa, per stabilirne i criteri di accesso, tra il Premier Paolo Gentiloni, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e l’Alleanza contro la povertà. Il Rei (Reddito d’Inclusione 2017) esordisce con una dotazione da circa 2mld e riguarderà da vicino 2mln di persone. L’aiuto mensile si aggira intorno a 485euro per i cittadini più poveri, aumentato di quasi 100euro rispetto al Sia – Sostegno per l’Inclusione Attiva. Per rientrare nel beneficio verrà considerato come punto di partenza un valore Isee non superiore ai 6mila euro (e la soglia è stata duplicata rispetto al Sia che era fissata a 3mila euro). A ciò si aggiunge, ora, l’Isr (Indicatore della soglia reddituale) per stabilire il denaro disponibile, che non dovrà superare i 3mila euro. Quindi sarà valutata in un modo più realistico la situazione di chi possiede un immobile ma versa in condizioni di povertà per mancanza di finanze liquide. E anche chi è intestatario della prima casa potrà eventualmente ottenere il Rei. Chi vorrà farne richiesta dovrà rivolgersi agli Uffici di riferimento del Comune di residenza. Anche per questo motivo il governo ha stabilito che verserà il 15% del totale delle risorse direttamente ai territori comunali, per supportare la presa in carico del Rei e il potenziamento dei servizi come ad esempio il collocamento. Inoltre, è stato stabilito che il Fondo della lotta contro la povertà non dovrà mai scendere al di sotto del 25% dello stesso e infine per evitare che si crei un disincentivo economico alla ricerca di occupazione, i beneficiari continueranno a ricevere l’aiuto per alcuni mesi anche se trovano un lavoro che li porta oltre la soglia massima di reddito prevista per ottenerla.