Ponte Tanagro, in Regione Campania una interrogazione per ottenere chiarimenti sui tempi di realizzazione dell’opera

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Anche la Regione Campania viene chiamata in causa in merito alla vicenda della chiusura del Ponte Tanagro che si sta trasformando in una telenovela dalle migliaia di puntate. La chiusura del ponte che collega la frazione di Caiazzano ricadente in parte nel comune di Sassano ed in parte nel comune di Padula, viadotto di particolare importanza per l’agevolazione dei collegamenti tra i due comuni e non solo, resta ancora un mistero da svelare, in particolare per la realizzazione delle opere e per l’apertura al traffico del viadotto che, come emerso nel corso di una serie di verifiche, pare sia stato abbattuto senza l’accertamento della pericolosità e del rischio crollo che aveva portato alla chiusura al traffico con ordinanza della Provincia di Salerno a partire dal 29 ottobre 2021. Sono trascorsi 3 anni e mezzo dalla chiusura del Ponte che, come garantito dai presidenti di provincia che si sono succeduti in questi anni, doveva essere riaperto a breve vista anche l’immediato recupero delle somme necessarie, almeno secondo quanto riferito dall’ente provincia. Così non è stato e le comunità gravemente danneggiate dalla chiusura al traffico veicolare e il successivo abbattimento, continuano a restare senza risposte nonostante i vari incontri che vengono organizzati ma da cui non arrivano risposte. Il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti, visto il perdurare del silenzio e l’assenza di risposte da parte della Provincia, ha dunque deciso di presentare una interrogazione sul tema al presidente della Regione Campania e agli assessori all’urbanistica e ai lavori pubblici. Nella sua richiesta viene ripercorso tutto l’iter burocratico oltre che le opere realizzate per l’abbattimento ed il rifacimento del ponte. Un’opera di appena 56 metri che, come spiega il consigliere regionale, doveva essere realizzata in 175 giorni, come dichiarato dall’allora Presidente della Provincia di Salerno in occasione della consegna dei lavori avvenuta il 25 luglio del 2023. I 175 giorni, però, sono trascorsi con un nulla di fatto dato che il cantiere è stato aperto solo nel gennaio del 2024 con l’abbattimento totale del ponte per poi essere nuovamente sospesi, danneggiando ulteriormente le comunità locali che a quel punto non avevano la possibilità di attraversare il ponte neanche a piedi. Tommasetti ricorda come la chiusura sia avvenuta a seguito di una verifica che avrebbe rilevato il cedimento di un pilastro centrale. Verifica che sarebbe però avvenuta senza  l’effettuazione della prova di carico prevista dalle normative vigenti. L’abbattimento del ponte da 3 anni e mezzo, provoca gravi disagi ai residenti e alle attività economiche del posto che, peraltro, non dispongono di un percorso alternativo sicuro ed efficiente. Da qui l’interrogazione in cui vene richiesto alla Regione Campania: quali iniziative si intendono assumere nei confronti della Provincia di Salerno per garantire trasparenza, legalità e corretto utilizzo dei fondi pubblici impegnati per l’opera; la verifica sui tempi reali per la ripresa e la conclusione dei lavori; quali misure la Regione intende adottare affinché l’opera venga completata in tempi certi e rapidi; se è prevista una integrazione nel finanziamento già assegnato visti gli extracosti derivanti dalla variante progettuale e dai ritardi accumulati”.

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