È stata una riunione che si è soprattutto concentrata sul cercare di far luce sulle problematiche che, l’ospedale di Polla deve affrontare e, soprattutto, le motivazioni che creano il cortocircuito nel funzionamento dei diversi reparti anche a causa di una costante carenza di personale sanitario che, ormai, può essere definito atavico, visto il lungo perdurare della criticità nonostante i concorsi e gli inserimenti di nuovi medici e infermieri che sono giunti negli anni a Polla. Nel corso degli interventi, infatti, diversi esponenti presenti al tavolo dei relatori hanno manifestato le loro perplessità in merito proprio alla continua emorragia di sanitari che, nel corso del tempo se arrivano a Polla, dopo pochi mesi decidono di lasciare l’incarico, oppure rifiutano direttamente la destinazione che viene assegnata.
L’interrogativo che dunque ci si è posti è: “come mai nessun vuole restare a svolgere il suo lavoro di medico presso il Luigi Curto?”. Dito puntato anche in riferimento alle notizie che si diffondono tra i cittadini. Notizie che, come ha voluto sottolineare in particolare il Direttore Sanitario del Curto e del Distretto Luigi Mandia, non sono veritiere. Innanzitutto nessuno dei reparti che, al momento presentano criticità nel personale, sono destinati alla chiusura. Inoltre Mandia ha voluto ribadire come, la classificazione di unità semplice dipartimentale o Unità Complessa non va ad inficiare sul servizio offerto agli utenti a cui vengono sempre riservate le dovute cure e l’assistenza, indipendentemente dalla classificazione. Tra gli intervenuti il presidente della Comunità Montana Vittorio Esposito, sindaco di Sanza nonché medico che rivolgendosi alla platea ed anche indirettamente ai cittadini, si è posto l’interrogativo sulla funzionalità dell’ospedale chiedendosi se, il servizio viene erogato in maniera efficiente oppure no e dunque se la presenza del presidio ha o meno un suo perché, soprattutto visto che, molti utenti che vivono nei territori serviti dal presidio ospedaliero, alla fine preferiscono allontanarsi per essere curati in altri ospedali anche poco distanti da Polla.
Un ospedale che dovrebbe servire una popolazione di circa 130 mila persone e che, pertanto ha una importante valenza per il territorio. Sull’aspetto relativo alla immediata partenza da parte dei medici, ha fatto chiarezza il consigliere regionale Corrado Matera, presente all’incontro insieme al consigliere regionale Tommaso Pellegrino. Matera ha ricordato che, per ciò che riguarda i nuovi contratti, sono già stati fissati termine entro cui poter richiedere il trasferimento. Dunque, così come proposto già negli anni passati dallo stesso Matera, è stato posto il limite minimo di 5 anni prima di poter richiedere il trasferimento. Si tratta per Matera di un primo passo che, molto probabilmente non sarà sufficiente a risolvere le problematiche di un ospedale che deve sempre affrontare fasi di emergenza ma che possono comunque fornire un primo aiuto contro la carenza di personale. L’on. Matera si è soffermato però anche sulla necessità di creare una commissione permanente che possa verificare costantemente la funzionalità del presidio e individuare eventuali criticità in tempo utile per intervenire.
Ma soprattutto serve un commissione che possa predisporre un piano strutturale dell’ospedale da proporre in occasione della definizione dei Piani aziendali in maniera da definire con chiarezza quali sono le vere necessità su cui puntare per il Luigi Curto e per la sanità territoriale. Una proposta arrivata da più parti e che pare sia stata accolta. Intanto si attende il prossimo incontro del 2 ottobre quando il Vallo di Diano avrà modo di confrontarsi sul tema direttamente con la direzione generale dell’ASL di Salerno