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Il giorno della verità o dei chiarimenti. Senza dubbio sarà un incontro importante per capire le sorti delle diverse attività commerciali di Polla che nel bel mezzo di dicembre sono state raggiunte da cartelle della Soget spa, società che si occupa della riscossione dei tributi. Cartelle “pazze” con richieste di pagamento per la tassa sulla pubblicità che in alcuni casi hanno raggiunto la somma di 10mila euro. Una situazione ritenuta inverosimile dai cittadini che lo scorso 30 dicembre hanno incontrato il primo cittadino di Polla Rocco Giuliano e dato vita ad un acceso confronto. Il sindaco ha poi chiarito la situazione attraverso un comunicato stampa nel quale ha chiarito come “in merito agli accadimenti […] conseguenti alla ricezione da parte dei cittadini di varie cartelle relative all’accertamtno di tributi” ha inviato “alla società concessionaria del servizio una missiva con la quale si contesta il fatto che dette attività siano state poste in essere senza il necessario raccordo con gli uffici comunali, ponendo, pertanto, a tassazione luoghi e situazioni che invece avrebbero goduto di esenzioni e/o di imposizioni fiscali in misura ridotta”. Un’azione che – come rimarca la nota – “possa costituire uno spiacevole precedente per tutte le attività che verranno successivamente poste in essere nella pur giusta direzione del recupero dei crediti e delle evasioni tributarie, avendo generato un clima di diffidenza e di risentimento da parte della popolazione, e che ciò possa costituire un forte danno per il Comune e per chi lo rappresenta, anche in termini di immagine”. Nella lettera il primo cittadino ha chiesto alla Soget di voler “riesaminare con maggiore attenzione i procedimenti posti in essere ed eventualmente predisporre un piano di azione per l’annullamento e/o rettifica degli accertamenti che dovessero risultare erronei”. Un piano d’azione che verrà sottoposto già domani nell’incontro tra Sindaco e dirigenti della Soget che dovrebbe una volta per tutte chiarire e mettere i cosidetti puntini sulle “i” ad una vicenda che ha inbufalito, per usare un eufemisco, i commercianti di Polla.