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Sulla semplificazione delle procedure amministrative che il PNCVDA ha avviato in materia edilizia è intervenuta Legambiente Campania. Il Presidente, Michele Buonomo, pur non dicendosi contrario al processo di sburocratizzazione chiede che il Parco continui a vigilare su ciò che avviene nell’Area protetta e quindi sulle autorizzazioni che vengono rilasciate dai comuni invitando questi ultimi ad una rassegna periodica degli interventi, per evitare che la semplificazione si traduca nell’incapacità del Parco di sapere cosa avviene sul territorio. Dall’Ente ribadiscono, da un lato, la profonda attenzione nella prevenzione e nella lotta all’abusivismo edilizio e ai reati ambientali connessi e, dall’altro, la volontà di rendere più facile la vita ai cittadini che vivono nell’Area protetta. Hanno così indicato situazioni e interventi, differenziati per tipologia e per zone di classificazione del Parco, che non saranno più sottoposti a nulla osta. Nelle zone C1 – C2, per esempio, non sono soggetti ad autorizzazione da parte dell’Ente Parco interventi quali rifacimento di intonaci, tinteggiature, rivestimenti esterni o manti di copertura, opere di manutenzione di balconi, terrazze o scale esterne, integrazione o sostituzione di finiture esterne o manufatti quali infissi, cornici, parapetti, lucernari, comignoli, interventi di coibentazione volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici che non comportino però la realizzazione di elementi o manufatti emergenti dalla sagoma. “Nessuna nuova costruzione che non sia prevista dalla legge” questa la precisazione del Presidente Pellegrino. Intanto nei prossimi giorni il provvedimento sarà inviato agli Uffici Tecnici dei Comuni interessati per la necessaria condivisione di quanto disposto.