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Nei giorni scorsi a Piaggine, terza tappa internazionale del progetto “Pastorizia e sviluppo delle risorse naturali boschive per la valorizzazione dei mestieri, della biodiversità agricola e dei territori”. Nei giorni del 30 settembre 1 e 2 ottobre a Piaggine sono arrivate le delegazioni della Catalogna in Spagna, della Francia e dell’Italia con il GAL Cilento Regeneratio, la comunità montana Calore Salernitano, Comune di Piaggine, Terra Nuova, Istituto di gestione della Fauna, per un incontro che ha portato alla stipula della Carta di Piaggine ossia un patto in cui i sottoscrittori si sono impegnati ad essere portavoce delle realtà rurali finora sottovalutate ma dalle grandi potenzialità, al fine di evidenziarne le problematiche e individuare azioni idonee al superamento delle stesse.
Un documento che sarà poi sottoposto alla valutazione degli operatori interessati e degli allevatori di montagna. Partendo dall’importanza dell’attività della pastorizia per la montagna anche per la salvaguardia dell’ecosistema e delle risorse naturali come l’acqua dato che, nella pastorizia di montagna viene utilizzato oltre il 90% di acqua in meno rispetto all’allevamento intensivo, passando anche dalla necessità di individuare azioni utili a rendere il settore della pastorizia redditizio e quindi utile proposta lavorativa per permettere un rinnovamento generazionale, la Carta di Piaggine, individuando come minacce all’attività quali ad esempio: un sistema economico fragile rispetto ai moderni sistemi di economia globale o la difficoltà a reperire i terreni necessari per la pratica della pastorizia, impegna i sottoscrittori ad adottare utili azioni a supporto del settore come: capitalizzare il rinnovamento generazionale e consolidare un adeguato reddito derivante dall’attività; riconoscere la virtuosità del sistema dal punto di vista ecologico, culturale e sociale; creare le condizioni affinché il mestiere fuoriesca dalla sua caratteristica ancestrale e si arricchisca di pratiche moderne capaci di creare economia sicura; garantire l’accesso ai terreni in particolare per i giovani assicurando nel contempo azioni atte ad evitare speculazioni.
“In Europa, – ha spiegato il sindaco di Piaggine Guglielmo Vairo a margine della tre giorni – nei prossimi anni, ci sarà un forte scontro sui contributi all’agricoltura che si assottiglieranno sempre di più a causa dell’ingresso di altri paesi nella Ue. Questo progetto – spiega – vuole dare voce agli allevatori di montagna, a coloro che non hanno accesso agli incentivi perché i propri terreni hanno caratteristiche morfologiche che l’Europa burocratica non considera. Noi, con gli amici francesi e catalani, pensiamo che chi decide di vivere e lavorare in habitat montani vada tutelato ed incentivato poiché la sua attività ha un’alta valenza economica, sociale e ambientale e, nei prossimi giorni,- dichiara in conclusione Guglielmo Vairo – lavoreremo per sensibilizzare i portatori di interessi e chi ha responsabilità decisionale, politica ed amministrativa,sulla valenza scientifica delle tesi sostenute nella Carta di Piaggine”.
Anna Maria CAVA