Una nuova ordinanza emessa dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana, risponde alle richieste pervenute dai sindaci delle zone infette indicate con ordinanza regionale e che toccano 17 comuni prevalentemente individuati nelle aree dei Vallo di Diano e Alto Cilento.
Una richiesta di cui si è fatto portavoce, nei mesi scorsi, il sindaco di Sanza Vittorio Esposito che, a seguito confronto continuo con i referenti dei comuni interessati dall’ordinanza, è stato indicato come interlocutore con la Regione e con il Commissario al fine di poter garantire che siano messe in campo azioni che, oltre ad occuparsi di debellare il virus dal territorio a tutela degli allevamenti suinicoli dell’area, fonte di grande economia, siano anche capaci di tutelare i territori da possibili danni che possano essere cagionati alla filiera turistica.
La nuova ordinanza emessa dal Commissario, infatti, si fa esplicito riferimento alle attività di depopolamento da avviare sui territori individuati come zone infette ma anche in tutti i territori afferenti alle aree protette, quindi anche nell’area Parco. Inoltre, un apposito allegato all’ordinanza, dispone delle linee guida per gli abbattimenti di cinghiale nelle aree sottoposte a restrizione. Si tratta di misure di Biosicurezza che dovranno adottare gli istituti e le aziende Faunistiche-Venatorie interessate a praticare gli abbattimenti con l’obbligo di seguire una adeguata formazione anche in riferimento all’adozione di un piano di biosicurezza al fine di evitare contaminazioni.
Altre novità inserite nell’ordinanza si riferiscono in particolare alla movimentazione della carne e di prodotti a base di carne di suino. Disposto il divieto assoluto di movimentazione della carne anche se, come riportato al punto 8 dell’art. 3, sono previste delle attività di verifica che, se rispettate, potrebbero consentire la movimentazione a patto che, le carni, siano vendute dopo essere state sottoposte ad idoneo trattamento di riduzione dei rischi. Un’altra importante novità riguarda invece la frequentazione delle aree individuate come zona rossa e che erano state interdette. Tali aree potranno ora essere riaperte alla frequentazione ma solo dietro apposita autorizzazione.
Nell’atto, infatti, si legge che, per lo svolgimento di attività ludico ricreative nelle zone infette, è necessario richiedere preventivamente autorizzazione alle autorità comunali che presenteranno apposita istanza all’Autorità Competente Locale che, a sua volta, emetterà apposito parere che dovrà essere trasmesso al Commissario Straordinario per la peste suina a cui toccherà il compito di verificare il rispetto delle norma di biosicurezza. Un iter complicato dal punto di vista burocratico finalizzato a tutelare la salute delle comunità rendendo, nel contempo, nuovamente frequentabili le aree verdi e di interesse naturalistico nelle aree protette come i 17 comuni del Vallo di Diano e Alto Cilento.