Peste Suina, al via i controlli per verificare la tracciabilità dei suini. Individuati 16 suini detenuti illegalmente

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Per il contrasto alla diffusione della Peste Suina africana, in particolare nei territori risultati interessati dal diffondersi del virus e che ha portato la Regione Campania ad individuare 17 comuni come aree rosse, il Centro di Riferimento Regionale per la Sanità Animale, ha avviato una serie di accertamenti al fine anche di individuare suini detenuti illegalmente o di provenienza ignota. Controlli effettuati dai servizi veterinari regionali oltre che del territorio insieme ai Carabinieri forestali concentrati in particolare negli allevamenti suinicoli sia commerciali che familiari.

Nei primi giorni di controlli, effettuati nelle aree infette del Vallo di Diano e del Cilento, sono stati individuati 16 suini di provenienza ignota per i quali è scattato il sequestro ed il conseguente ordine di abbattimento. Per ogni suino detenuto illegalmente, inoltre, è scattata la multa che parte dai 3 mila euro. Una nuova attività di controllo che è stata organizzata a seguito della diffusione di un nuovo fenomeno che è reso indispensabile programmare verifiche più incisive e dettagliate. Oltre alle attività messe già in campo che prevedono individuazione di carcasse di cinghiale oltre che azioni di depopolamento e macellazione degli ungulati oltre che dei suini nelle zone infette, le autorità incaricate sono chiamate anche a far fronte al nuovo fenomeno che riguarda la presenza di suini non tracciabili.

“Alla base della lotta alla peste suina – fanno sapere dal C.Re.San – c’è la tracciabilità degli animali. La mancata tracciabilità arreca grave rischio per la diffusione ed espansione della malattia. La tracciabilità, insieme alle norme di biosicurezza degli allevamenti, è determinante anche per le fasi successive all’eradicazione della malattia, per poter controllare e mettere in salvo il patrimonio zootecnico suinicolo”.

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