Pericolo Web. La morte di Tiziana Cantone e la generazione di Internet

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Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti“, E’ questa una citazione attribuita ad Albert Einstein anche se per qualcuno è improbabile. Ma al di là di chi sia l’autore di queste parole, mai come in questi giorni, risultano essere condivisibili. Una ragazza di appena 31 anni si toglie la vita dopo mesi e mesi di insulti, offese, giudizi anche perversi per un video hot da lei girato ma la cui pubblicazione sui social non era mai stata autorizzata. Quasi due anni di lotta contro quella gogna mediatica da cui Tiziana Cantone, 31 anni, aveva cercato in tutti i modi di difendersi giungendo finanche a cercare di cambiare identità. La giovane ragazza che pare avesse già tentato il suicidio ingerendo barbiturici, poi salvata dalla madre, era anche ricorsa in giudizio per far eliminare i video dal web. Video eliminati dai siti su richiesta dei giudici ma, la giovane donna, è stata a sua volta condannata a pagare 20 mila euro si spese legali ai siti interessati. Troppo dura a questo punto per la povera donna che, probabilmente sentendosi vittima di quella stessa tecnologia temuta da Einstein, ha deciso di togliersi la vita impiccandosi con un foulard in casa della zia. Ma nulla da fare, la tecnologia è più forte e non si ferma. Il mondo probabilmente, è ormai già popolato da una generazione di idioti, visto che tantissime persone, mostrando al mondo intero quanto limitate possono essere le funzioni cerebrali, ha pensato bene di continuare ad infierire sulla povera ragazza morta suicida. Sono stati in tanti infatti a continuare ad attaccare anche con frasi ignobili, offensive, insulti di vario genere ed elogi al gesto, la povera ragazza uccidendola una seconda e terza volta. Tra questi un certo Antonio Foglia, un musicista dell’Orchestra Sinfonica di Salerno Claudio Abbado che dovrebbe, per la sua appartenenza al mondo dello spettacolo, lanciare messaggio positivi ed essere tra i promotori dei sani valori e del rispetto delle persone e della vita umana. Questa persona, invece ha pensato di utilizzare i social network, stesso strumento che hanno portato alla disperazione questa ragazza per infierire su di lei con insulti pesanti rivolti a lei stessa e, ancor più terribile, incitando anche altre persone a fare lo stesso. Un post vergognoso che l’opinionista e giornalista Selvaggia Lucarelli ha immediatamente ripreso e pubblicato commentandolo come un gesto indegno di chi vuole visibilità. Lucarelli ha quindi voluto far contento il Foglia regalandogli il suo posto sotto i riflettori ed esponendolo così alla stessa gogna mediatica che ha ucciso Tiziana. Ma la vergogna non è finita perché si sono registrati anche commenti simili a sostegno del soggetto. Una vicenda insomma che dovrebbe far riflettere ma che nella realtà sta soltanto evidenziando come la tecnologia abbia davvero superato e di gran lunga l’umanità rendendo la generazione attuale una generazione di idioti. A pensarci bene, la frase attribuita ad Albert Einstein, pare sia già troppo antica. La tecnologia e il suo uso improprio, dopo aver creato una generazione di idioti, ora sta pensando bene di creare una generazione di violenti e sadici. Ormai non si pensa più da tempo e non vi è assolutamente, da parte dei giovani la consapevolezza che un post scritto su Facebook e Twitter può essere visto e letto da chiunque e che quel chiunque può trovarsi in quel momento in uno stato psicofisico di dolore tale da generare una sofferenza inimmaginabile conducendo a gesti estremi. Nessuno pensa che, una parola detta per gioco, può far male e ferire in tal modo da provocare un danno irreparabile. E’ necessario che qualcuno ricordi al popolo della rete che, seppur lo strumento è in grado di favorire i contatti e i confronti, resta la totale assenza del contatto umano e ciò non ti permette di capire effettivamente lo stato d’animo in cui si trova la persona con cui interloquisci così come non ti permette di conoscere nel profondo la vita e il cammino di ognuno di loro. Oggi la stragrande maggioranza di noi piange una ragazza che non ce l’ha fatta più a tollerare la cattiveria umana. Eppure casi del genere si sono già verificati in passato. Allora ci si chiede: Dove sono le istituzioni?. Se esiste una legge sulla privacy, cosa fanno i giudici per tutelare tale diritto? Come mai Tiziana è stata lasciata sola a difendersi da questa gogna mediatica senza che nessuno abbia fatto niente per punire la cattiveria dei suoi aguzzini? Tutti oggi siamo ad esprimere il dolore per il suicidio di questa ragazza e a criticare anonimi personaggi che l’hanno portata a preferire la morte alla vita. Quelle persone che, attraverso la rete, hanno stretto il foulard intorno al collo di Tiziana non pagheranno. Intanto i genitori di Tiziana dopo aver perso la loro figlia nonostante abbiano tentato da soli in tutti i modi di difenderla, per i giudici, dovranno pagare anche 20 mila euro ai grandi colossi della rete in risarcimento. Ma chi risarcirà loro della perdita della loro figlia? Ma siamo sicuri di essere un Paese Civile e che le bandiere della Pace sui nostri balconi meritano davvero di starci?

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