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Dopo che la Consulta ha bocciato il blocco delle indicizzazioni delle pensioni deciso dal Governo Monti nel decreto “salva Italia” il governo Renzi ha dato il via libera in consiglio dei ministri al decreto legge sulle pensioni. Questo bonus, già ribattezzato “bonus Poletti”, dal nome del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, prevede che chi prende 1.700 euro lordi di pensione, avrà 750 euro di bonus, chi ne prende 2.200 avrà 450 euro di bonus, chi ne prende 2.700 ne avrà 278 una tantum. A disposizione del governo per questa manovra circa 2.180 milioni di euro. Le polemiche non mancano. Ad esempio il quotidiano “La Stampa” ha sottolineato come dai soldi tagliati dal decreto Monti del 2011 i pensionati che percepiscono una pensione di 1750 euro lordi mensili avrebbero diritto a 4.230 euro di rimborso per il quadriennio 2012-2015 ma ne avrà soltanto 750. Questo bonus, lo ricordiamo è un una tantum prevista dal governo che sarà automaticamente accreditato nell’assegno pensionistico dell’INPS. Con il varo della nuova legge di stabilità che entrerà in vigore a partire dal 2016 sarà anche possibile sapere nel dettaglio come funzionerà il nuovo sistema di indicizzazione delle pensioni che – come ha dichiarato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “sarà più generoso rispetto a quello del passato”. Vedremo, fatto sta che questo bonus taglia fuori i circa 650mila pensionati che hanno una pensione lorda superiore ai 3.200 euro che avrebbero dovuto percepire un rimborso di circa 10.000 euro per il quadriennio 2012-2015 e invece non percepiranno nulla.