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Se il flusso turistico nel Vallo di Diano si valuta sulla base dei dati relativi ai visitatori dei 2 principali attrattori turistici possiamo affermare che Pasqua e Pasquetta 2018, rispetto allo scorso anno, hanno fatto registrare una situazione in miglioramento. I numeri sono leggermente in crescita sia per la Certosa di San Lorenzo, raggiunta da 2702 visitatori tra Pasqua e Pasquetta (1881 nel 2017, 2366 compreso il sabato) sia per le Grotte di Pertosa – Auletta e i Musei collegati, visitati da circa 2400 persone in 2 giorni (circa 2000 nel 2017).
Nello specifico, alla Certosa di San Lorenzo per l’intera giornata di Pasqua, trattandosi della prima domenica del mese e quindi rientrando nell’iniziativa del MiBACT “Domenica al Museo”, l’ingresso è rimasto gratuito e a visitarla sono stati in 735. Mentre il giorno di Pasquetta ad ammirare il monumento certosino sono stati in 1977. Oltre all’ordinario percorso di visita tra Chiesa, Sagrestia, Capitolo, Refettorio e Cucine, nel cosiddetto “Corridoio dei granai” chi ha raggiunto Padula domenica e lunedì ha potuto ammirare l’installazione dell’artista Maria Dompè dal titolo “Altum Silentium”, realizzata nell’ambito del progetto “Il Cammino delle Certose”.
Numeri altrettanto positivi per Pertosa e Auletta. Le Grotte sono state visitate, tra Pasqua e pasquetta, da circa 1500 persone che hanno goduto dell’itinerario, realizzato sia a piedi che in barca, per esplorare antri e cavità scavati dalla natura in migliaia di anni. In 600 hanno ammirato il vicino Museo del Suolo, unico in Europa, con i suoi 1500 mq di esposizione interattiva. E in 300 si sono recati invece al Museo Speleo-Archeologico, per vedere le ricostruzioni in scala naturale delle palafitte ritrovate in grotta e lasciarsi affascinare dalle analisi, con videodocumentari e percorsi illustrati, della vita dell’uomo preistorico in quella realtà.
Pasqua e pasquetta non hanno fatto registrare i numeri dello scorso anno invece a Salerno, dove emerge un calo del flusso turistico. “È andata un pò meglio in provincia – confermano da Federalberghi – ma, ad esempio nel Cilento, erano aperte solo 2 strutture ricettive su 5 poiché la Pasqua quest’anno è caduta in anticipo ma anche perché chi pure avrebbe potuto decidere di alzare la saracinesca – precisano – non lo ha fatto in quanto, a causa dell’allarme meteo che era stato lanciato da giorni, molti hanno disdetto e altrettanti si sono fatti vivi solo in extremis”. A Salerno città i dati dicono che il tasso di occupazione delle strutture ricettive non è riuscito a superare la soglia del 55%. Leggermente meglio in provincia, nello specifico in costiera amalfitana e nel Cilento, dove si è raggiunto il 60-65%. In ogni caso si è trattato di un turismo “mordi e fuggi”.
Rosa Romano