Legambiente presenta Parchi rifiuti free: l’analisi della differenziata nelle aree protette. In Campania il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con il 69,4% di differenziata, è il più virtuoso. L’aggregato degli 80 comuni dell’Area protetta raggiunge e supera il 65% di raccolta differenziata, posizionandosi al sesto posto a livello nazionale.
Questa è la seconda edizione del report con cui Legambiente vuole fare un punto sulla raccolta differenziata nei Comuni dei parchi nazionali, stilando una classifica dei parchi e dei comuni più virtuosi e portando sul tavolo anche sette proposte operative. L’area protetta del Cilento Vallo di Diano e Alburni si posiziona al sesto posto a livello nazionale, qui sono 64 i Comuni ricicloni che raggiungono e superano il 65% mentre sono 29 i comuni Rifiuti Free, cioè che inoltre producono meno di 75 kg di indifferenziato pro-capite annuo. Tra i Comuni virtuosi rifiuti free, si registrano nelle prime dieci posizioni a livello nazionale ben quattro comuni campani: Magliano Vetere, Felitto e Controne nel salernitano e poi Ottaviano in provincia di Napoli.
“Con Parchi Rifiuti Free – commenta Michele Buonomo, direttivo Legambiente Campania – vogliamo promuovere nelle aree naturali protette l’economia circolare, e sostenere l’azione dei comuni per prevenire l’abbandono dei rifiuti, favorire la riduzione e la raccolta differenziata dei rifiuti, la conoscenza del ciclo integrato per garantire la tutela dell’ambiente e, al contempo, migliorare l’appeal delle località turistiche nelle aree protette. La lotta all’abbandono dei rifiuti, la corretta gestione della raccolta differenziata e la riduzione di imballaggi e dei prodotti usa e getta, sono obiettivi che le aree protette devono condividere con le comunità locali e con le imprese che offrono i servizi turistici. Per raggiungere questi obiettivi le aree protette devono supportare i Comuni a essere sempre più virtuosi nella gestione complessiva dei rifiuti e se possibile aiutarli a rendere il servizio di raccolta sempre più efficiente e coerente con le attività di conservazione della natura. I parchi devono puntare sull’economia circolare e su scelte che contribuiscono a ridurre le emissioni climalteranti nei loro territori e frenare la perdita di biodiversità”.