C’è ancora tanto da scoprire sull’antichissima storia del Vallo di Diano. Lo dimostrano le recenti scoperte che hanno portato al coinvolgimento dei carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale ed un cantiere posto sottosequestro a seguito del rinvenimento di antichi reperti archeologici risalenti, pare, al IV secolo Avanti Cristo. Della presenza di antiche necropoli in tutto il comprensorio valdianese e della sua lunghissima storia, si era già a conoscenza. La dimostrazione arriva dal Museo Archeologico di Sala Consilina dove sono conservati gran parte dei reperti rinvenuti in diversi comuni del Vallo di Diano, solo in parte esposti, così come, molti altri reperti, sono conservati in altri musei campani. Lo scorso anno una nuova scoperta, arrivata però a seguito un intervento delle forze dell’ordine che hanno effettuato sopralluoghi su un cantiere edile dove è stata rinvenuta un’antica Necropoli risalente al IV secolo Avanti Cristo che, però, non era stata denunciata alle autorità competenti durante l’esecuzione degli scavi.
Ciò dunque ha portato ad aprire una indagine a carico di quattro persone ossia: il proprietario del suolo, i due proprietari della ditta esecutrice dei lavori e il direttore dei lavori. A loro carico l’accusa di danneggiamento e distruzione di manufatti archeologici oltre che di omessa denuncia alle autorità competenti. La scoperta è avvenuta lo scorso anno ed, in questi mesi, sono proseguiti i lavori di scavo da parte della Sopraintendenza dei Beni Culturali di Salerno e Avellino che ha portato al rinvenimento dell’antica Necropoli e di numerosi reperti archeologici, circa 200, che, in parte, saranno mostrati nel corso di una conferenza stampa in programma mercoledì 5 febbraio alle ore 11,00 presso la Certosa di San Lorenzo a Padula dove sono attualmente conservati i reperti recuperati.
Al momento non sono note le caratteristiche ed il valore della scoperta che, molto probabilmente saranno resi noti nel corso dell’incontro di mercoledì dai Militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Sembra comunque, che, tra i rinvenimenti in una delle tombe, vi siano anche preziosi manufatti mai rinvenuti finora nel Vallo di Diano. Si tratta dunque di scoperte che arricchiscono ulteriormente il patrimonio culturale valdianese ma soprattutto che apriranno a nuovi studi e ricerche sull’antica storia del territorio.