Partiranno tra pochi giorni i lavori di recupero e restauro di un luogo di grande interesse storico ed archeologico del Vallo di Diano che può dare tanto sia dal punto di vista del recupero delle nostre origini e sia sul fronte turistico. Grazie ai fondi stanziati nell’ambito del POR Campania FESR 2014/2020, dall’assessorato al turismo negli anni in cui era guidato dall’attuale consigliere regionale Corrado Matera, sarà a breve recuperato uno dei luoghi più antichi del Vallo di Diano ossia l’Eremo di San Michele alle Grottelle di Padula che vanta una storia ben più antica della Certosa di San Lorenzo.
L’antico santuario, già nell’XI secolo, infatti, risultava di pertinenza della badia di San Nicola al Torone di cui sono rimasti solo pochi ruderi, per poi essere acquisito nelle pertinenze della Certosa di San Lorenzo. Una lunga storia che, attraverso l’opera di recupero che a breve partirà grazie ai fondi messi a disposizione dall’On. Corrado Matera all’epoca in cui ricopriva l’incarico di assessore regionale al Turismo, per un totale di 200 mila euro, potrà diventare un nuovo ed importantissimo bene di interesse turistico su cui investire per lo sviluppo del settore.
Dovrebbero partire lunedì prossimo 29 agosto i lavori che, come ha spiegato l’On. Matera riguarderanno opere di restauro del rifugio e della sacrestia e, interventi di restauro degli affreschi presenti all’interno dell’Eremo realizzati tra il XIV e il XV secolo fino ad ora mai sottoposti ad interventi di recupero.
“Ci sono splendidi tesori nel Vallo di Diano – dichiara il consigliere regionale Matera – ancora poco conosciuti e meritevoli di essere restituiti all’antico splendore e valorizzati. È sicuramente il caso dell’Eremo di San Michele alle Grottelle a Padula, i cui lavori di restauro e risanamento sono orgoglioso di aver finanziato quando ricoprivo la carica di Assessore Regionale al Turismo, attraverso i fondi POR Campania FESR 2014/2020. Al termine – assicura Matera – seguiranno una serie di attività legate alla promozione e alla valorizzazione turistica del Santuario, da integrare e mettere in rete con la Certosa di San Lorenzo“