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Si è concluso con successo l’Iter di istituzione del Presidio Slow Food “Soppressata e salsiccia del Vallo di Diano”. Si tratta di un risultato di grande rilievo fortemente voluto dalla Comunità Montana Vallo di Diano, e di un obiettivo non semplice da raggiungere. I Presidii Slow Food nascono nel 1999 per il recupero e la salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’agricoltura industriale, dal degrado ambientale, e dall’omologazione. La certificazione è assegnata da un comitato scientifico di Slow Food, ed i criteri di definizione sono simili a quelli di certificazioni come “Indicazione geografica protetta” IGP e “Denominazione di origine protetta” DOP, ma con un disciplinare di produzione molto più rigido. Un iter dunque complesso voluto per garantire le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni parte del mondo. Nel rispetto della mission di Slow Food, nata per difendere la biodiversità e i diritti dei popoli alla sovranità alimentare, e per lottare contro l’omologazione dei sapori, l’agricoltura massiva e le manipolazioni genetiche. Un iter dunque complesso ma che si è concluso positivamente per la “Soppressata e salsiccia del Vallo di Diano”, il cui Presidio Slow Food sarà presentato ufficialmente giovedì 20 Marzo a Padula, alle ore 10:30 nella sala consiliare della Comunità Montana presso la Certosa di Padula. “Riteniamo –conferma il presidente dell’Ente Montano Raffaele Accetta- che l’istituzione del Presidio Slow Food “Soppressata e salsiccia del Vallo di Diano”costituisca un grande riconoscimento per queste eccellenze della nostra tradizione gastronomica, e che allo stesso tempo possa essere un’opportunità di sviluppo dell’intera filiera agro-alimentare valdianese”. Accetta sottolinea che affinché l’iniziativa trovi nei fatti concreti il successo auspicato, bisogna che tutti gli attori territoriali credano in questa opportunità di sviluppo e la sostengano per quanto di competenza. “La presentazione del nuovo presidio Slow Food in programma giovedì prossimo –conclude il presidente della Comunità Montana- rappresenta quindi anche l’inizio di un nuovo percorso, durante il quale gli operatori agro-alimentari interessati avranno bisogno della massima divulgazione e promozione possibile”.