L’Eremo di San Michele alle Grottelle luogo di culto ma anche punto di riferimento per il turismo religioso. La sua storia e la sua caratteristica bellezza, recuperata grazie ai lavori realizzati presso il sito antico attraverso il finanziamento ottenuto con l’interessamento dell’On. Corrado Matera, all’epoca in cui rivestiva il ruolo di assessore al turismo, potranno ora essere inseriti tra i beni culturali da valorizzare e promuovere, ipotizzando anche per il luogo sacro, il suo inserimento in un cammino di fede collegandolo alla Certosa di San Lorenzo a Padula così come avvenuto nei passati secoli quando l’Eremo di San Michele alle Grottelle, era luogo di preghiera e di meditazione.
Domenica scorsa, dopo 3 anni di chiusura l’Eremo è stato riaperto al culto con la presenza del Vescovo Mons. Antonio De Luca e del parroco Don Giuseppe Radesca dopo che, il sabato precedente, la statua di San Michele, da sempre conservata presso l’Eremo, è tornata nella sua antica dimora da dove era stata spostata per consentire i lavori. Le iniziative e le celebrazioni dello scorso week end, alla presenza anche dell’Amministrazione comunale di Padula oltre che di esponenti dell’amministrazione precedente che, insieme all’On. Matera si erano attivati per il restauro degli antichi affreschi e dell’intero luogo, è stata anche una importante occasione per guardare al futuro, ammirando la caratteristica bellezza del luogo e la spiritualità che in esso si respira.
Tra le varie forme di Turismo, infatti, il turismo religioso attrae numerosi visitatori che si recano nei luoghi di culto non solo per raccogliersi nei momenti di preghiera ma, molte volte, anche per conoscere la storia, la tradizione ed i siti in cui i sentimenti religiosi erano e magari sono tuttora forti. L’On. Matera, nel ricoprire in passato il ruolo di assessore al Turismo, riconoscendo anche le numerose potenzialità culturali del territorio ancora nascoste e, alle stesse comunità poco conosciute, proprio come l’Eremo di San Michele alle Grottelle la cui bellezza e antica storia sono state riscoperte sono negli anni recentissimi, ha dunque voluto investire su un altro bene storico presente nel territorio, immaginando per esso anche un cammino di fede che, dalla Certosa possa condurre presso l’Eremo, lungo il percorso che, una volta, veniva attraversato dai monaci certosini, attraversando altri importanti luoghi storici come l’antica Cosilinum.
Un altro bene, dunque, grazie ai lavori di restauro eseguiti, è tornato a splendere e potrà ora essere inserito tra i tantissimi beni culturali visitabili nel Vallo di Diano accrescendo ulteriormente l’interesse dei viaggiatori per il comprensorio il cui valore turistico, storico, ambientale e culturale, è ancora tutto da scoprire ma può dare tanto allo sviluppo dell’intera area.