Padula. La minoranza controreplica sulla gestione economico-finanziaria

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Continua il botta e risposta tra maggioranza e opposizione a Padula. Tutto inizia con il consiglio comunale dello scorso 15 giugno quando tra gli argomenti all’ordine del giorno vi erano l’approvazione del bilancio consuntivo 2016, la salvaguardia degli equilibri di bilancio 2017, l’affidamento della riscossione coattiva delle entrate comunali tributarie e patrimoniali all’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Il gruppo di minoranza “Padula bene comune” votò contro tutte le disposizioni e qualche giorno dopo attraverso un duro manifesto mise in evidenza le condizioni economiche del Comune di Padula asserendo che rasenterebbe lo stato di pre-dissesto finanziario e sottolineando come non fosse mai esistito in realtà il tesoretto di circa 3,5mln di euro propagandato durante la campagna elettorale dall’attuale maggioranza. Non mancarono critiche anche per aver scelto il metodo di riscossione coattiva più aggressivo. Non si fece attendere la replica da parte della maggioranza che fece sapere di avere approvato il Conto Consuntivo 2016 con un avanzo di amministrazione di oltre 3,5mln di euro (3.519.828,02euro) e che il bilancio era stato comunicato alla Corte dei Conti supportato da un parere favorevole degli organi di revisione, e che la legge prevede l’accantonamento di somme su fondi vincolati per sopperire a eventuali mancate entrate o altri contenziosi. Inoltre il Comune di Padula – affermò la maggioranza – effettua la riscossione dei tributi in proprio ricorrendo alla gestione della riscossione coattiva solo quando è al limite della prescrittibilità delle somme. Da “Padula bene comune” arriva ora un altro manifesto: “un cumulo di bugie è quanto espresso sui recenti manifesti dal gruppo di maggioranza del Comune di Padula” inizia la controreplica della minoranza secondo cui, documenti alla mano, l’Amministrazione Imparato non avrebbe neanche 1euro da poter utilizzare “allora dov’è il tesoro? – si chiedono ancora – Il tesoro non c’è – continua il manifesto – a meno che non lo trovino nelle imposte e nelle tasse che pretendono di incassare dalle famiglie tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, scelta questa voluta e perseguita nonostante le altre possibilità alternative ma – continuano dalla minoranza –  forse Imparato&soci non sanno che l’esecuzione forzata dell’Agenzia sarà più precisa, mirata e accanita rispetto alle altre forme di recupero previste. Ecco le verità, le quali non necessitano di giochi di parole. Noi – concludono dal gruppo “Padula bene comune” – auspichiamo serietà e correttezza, qualità indispensabili per chi ricopre cariche istituzionali, tanto per l’osservanza verso le funzioni quanto per il rispetto dovuto ai cittadini, ai quali non vanno raccontate favole!”

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