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E’ uno strumento ancora poco conosciuto ed utilizzato, quello delle “Reti di imprese” istituito in base alla legge 33 del 2009, ma in questo momento di crisi potrebbe rivelarsi un ottimo salvagente per tante aziende territoriali. L’unione fa la forza si sa, e questo è tanto più vero se rapportato alle piccole e medie aziende meridionali soffocate dalla crisi, che hanno l’esigenza di affrontare il mercato italiano e internazionale, e di riuscire quindi a competere in Italia e all’estero, senza perdere la propria autonomia e individualità. Una indicazione verso un possibile nuovo e virtuoso percorso da intraprendere è stata proposta ieri sera a Padula dal GAL Vallo di Diano “La Città del IV Paesaggio”, che ha voluto dedicare un convegno alle Reti di Imprese, con le loro opportunità e prospettive. E di certo merita di essere presa seriamente in considerazione questa nuova strategia di aggregazione -che può riguardare lo stesso settore merceologico ma anche settori complementari- visto che permette il mantenimento dell’indipendenza e dell’identità delle singole imprese ma, allo stesso tempo, consente il superamento dei vincoli dimensionali necessario per competere sui mercati globali. E se indubbiamente si tratta di uno strumento ancora poco diffuso e forse guardato con sospetto da tanti imprenditori che hanno nel proprio DNA i geni dell’individualismo, il convegno del GAL Vallo di Diano è stato utilissimo per sviscerare dubbi e perplessità, attraverso anche l’esempio di quelle aziende che questi processi li hanno già avviati.