Su quanto sta accadendo presso l’ospedale San Luca di Vallo della Lucania per le tensioni che si sono registrate tra il personale operante all’interno del presidio, è intervenuto anche Biagio Tomasco, segretario territoriale del Nursind che ritiene quanto accaduto nelle corsie dell’ospedale assolutamente vergognoso. Una serie di problemi partendo da tensioni, allontanamenti, accuse reciproche e dimissioni, hanno creato un quadro esplosivo presso il Pronto Soccorso del San Luca. Una situazione che ha spinto dunque il sindacato delle professioni infermieristiche ad intervenire in maniera dura sulla vicenda. «Quello che si è verificato nei locali del Pronto Soccorso – denuncia Biagio Tomasco – è semplicemente vergognoso. Un infermiere con prescrizioni lievi, valutato regolarmente dal Medico Competente, è stato cacciato dal servizio in modo inaccettabile dalla dottoressa Sica, con modi autoritari e un tono del tutto fuori luogo. L’infermiere, – secondo quanto raccontato da Tomasco – dopo ore di assenza forzata dal proprio turno e il successivo rientro disposto dal Direttore Sanitario, sarebbe stato nuovamente aggredito verbalmente, con conseguenze psico-fisiche tali da richiedere cure mediche e sette giorni di riposo certificati. La dottoressa Sica – continua – ha poi reagito imponendo ferie d’ufficio a medici e infermieri che avevano semplicemente fatto il loro dovere, creando un danno organizzativo enorme in un reparto già in piena emergenza per carenza di personale». Sull’accaduto interviene anche Adriano Cirillo, segretario amministrativo del Nursind che si sofferma sulle accuse di bossing e discriminazione arrivate da parte della dott.ssa Sica. «Le accuse di bossing e discriminazione di genere avanzate dalla dottoressa Sica – dichiara infatti Cirillo – devono essere chiarite: o sono fondate, e allora vanno prese misure nei confronti della Direzione Sanitaria; o sono infondate, e in quel caso ci troviamo di fronte a una grave diffamazione istituzionale». Il Nursind chiede un intervento immediato del Comitato Unico di Garanzia e della Direzione Generale della Asl Salerno: «Non è tollerabile – concludono Tomasco e Cirillo – che una questione così grave si chiuda nel silenzio, mentre a pagare sono i professionisti dell’emergenza e la popolazione del Cilento».