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Continua il momento difficile per la sanità del Vallo di Diano, in particolare per l’Ospedale Luigi Curto di Polla. Alle incertezze sul futuro, con i tagli a 9 delle 19 delle Unità Complesse previste dall’Atto Aziendale dell’Asl di Salerno, e con le croniche difficoltà per la carenza di medici ed infermieri, si uniscono disagi vari registrati nei vari reparti, come ad esempio quello di Oculistica nel quale la rottura del laser ad eccimeri impedisce da più di due mesi i tanti interventi in lista d’attesa per la riduzione della miopia e di altre patologie della vista. Insomma davvero tanti i problemi che affliggono il presente ed il futuro del Luigi Curto e, come se non bastasse, la ciliegina sulla torta per gli utenti del nosocomio pollese da un po’ di tempo è rappresentata dalle file interminabili che i pazienti in attesa di una visita ambulatoriale sono costretti a sopportare all’Ufficio Ticket. Diventa infatti una maratona se non una impresa riuscire a regolarizzare l’impegnativa necessaria per accedere agli ambulatori, passaggio obbligatorio anche per i soggetti esenti che deve essere assolto presso l’ufficio ticket. Gli uffici sono aperti dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00, ed il sabato dalle 8.00 alle 10.30. Non avrebbero quasi bisogno di commento le immagini che documentano quanto avvenuto ieri mattina presso dell’Ospedale Pollese: una fila interminabile, dalle prime ore del mattino e per tutta la durata di apertura del servizio, si è formata davanti agli sportelli di riscossione ticket del nosocomio, tanto da proseguire anche all’esterno dell’edificio. Decine di pazienti, la maggior parte dei quali anziani e malati, costretti ad una interminabile coda sotto il solleone ed esposti alle temperature altissime che stanno caratterizzando queste giornate di fine Luglio. Ovviamente tante le proteste e le lamentele per gli inevitabili disagi, legati alle lunghe attese e al caldo. Alcuni dei presenti avrebbero tentato di contattare direttamente il direttore sanitario, per lamentare l’evidente disservizio. Una situazione che, da quanto si è appreso, si sta registrando già da alcuni giorni. Difficile capirne le cause: il funzionamento a singhiozzo dei sistemi informatici, le errate prescrizioni mediche e la carenza di personale, secondo gli stessi operatori sanitari, sarebbero i motivi principali di questo disagio. Tempo medio di attesa di quasi due ore, e tutto ciò ovviamente con conseguenze anche per le visite ambulatoriali prenotate, alle quali gli utenti in coda all’ufficio ticket arrivano inevitabilmente in ritardo. Intanto sempre più spesso si sente parlare di migrazioni sanitarie dal Vallo di Diano verso la Lucania o altre strutture. Episodi come quello di ieri, sommati con tanti altri fattori di disagio, portano inevitabilmente gli utenti in quella direzione. Perché alla fine, al di là dei proclami dei politici, i pazienti che possono farlo decidono sulla propria pelle ed in base alle proprie esperienze a chi affidare il bene più prezioso, quello della salute.
Elia Rinaldi