Nuovo Presidente del PNCVDA, dalle Associazioni territoriali 3 nomi per il rilancio dell’Ente

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Seguendo una iniziativa proposta e avviata dal COPAT, il Comitato Parco e Territori –Cilento, Alburni, Vallo di Diano e Sele, il 29 gennaio scorso diverse associazioni del comprensorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni si sono riunite a Massicelle di Montano Antilia per discutere dell’opportunità di manifestare le aspettative di un territorio, quello del parco e delle sue aree contigue, in merito ad un rilancio dell’area protetta. Tutte le associazioni presenti, tra le quali anche il GET Vallo di Diano, hanno convenuto che gli auspicati effetti positivi e benefici per la natura dei luoghi e per le comunità residenti, partono dal rinnovo degli organi dell’Ente Parco ora decaduti, in primis il presidente e il consiglio direttivo. Ne è scaturito un appello al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che è possibile leggere sulle pagine facebook del COPAT e del comitato ‘CILENTO OLTRE IL RIFIUTO’. “Il Parco è un bene comune –si legge nel documento comune elaborato dalle associazioni- ed i valori di biodiversità, paesaggistici, culturali e le produzioni che custodisce non appartengono solo a chi ci vive. Sono riconosciuti di interesse nazionale, comunitario, e mondiale. La difesa di questi valori –continuano le associazioni- sono una responsabilità che le comunità locali devono e vogliono assumersi per se stesse e per gli altri e ancor più per le future generazioni”. Secondo le associazioni la gestione di un’area tanto ricca e complessa non può essere locale o localistica nell’approccio e che non può prescindere dalla consapevolezza dei valori che custodisce, consapevolezza che deve coinvolgere i cittadini e appartenere agli organi e alla dirigenza dell’ente. “Il PNCVDA e le aree protette nazionali –si legge ancora nel documento- sono probabilmente ad un giro di boa, non per il fallimento delle premesse e delle norme che ne hanno consentito l’istituzione, quanto piuttosto per il progressivo deterioramento del tessuto sociale, del contesto e dell’agire politico, che nel corso degli ultimi anni hanno progressivamente travisato la funzione, sminuito la portata e le potenzialità delle aree naturali protette”. Le associazioni promotrici e i primi firmatari, pur consapevoli che la nomina del presidente del Parco è unica prerogativa del Ministro, chiedono sostanzialmente allo stesso Ministro di adoperarsi per un rilancio delle aree protette nazionali e di considerare per la nomina del prossimo presidente personalità d’alto profilo, competenti nell’ambito proprio delle finalità di un’area protetta e nella gestione della stessa. Personalità come Maurizio Fraissinet, Pietro Laureano o Franco Ortolani che le associazioni ritengono per diverse ragioni, in grado di veicolare un cambiamento positivo nella gestione dell’area protetta.

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