Parla di sé stessa ma anche di un amore che vorrebbe raggiungere, Monica Recce nel suo primo singolo inedito dal titolo “Insegnami di nuovo a respirare”. Salernitana, 26 anni, laureata in Lingue, Monica Recce, in arte Umana, ha sempre avuto, fin da piccola, una forte passione per la musica, “in particolar modo per il canto – racconta – , poiché mi permette di esprimermi e di tirar fuori tutto quello che non riesco a dire a parole. Infatti, ho studiato per alcuni anni canto lirico e in contemporanea, ho sempre cercato di sperimentarmi anche nel canto moderno”.
Per poter perfezionare la scrittura di canzoni, Monica spiega che di recente ha seguito un corso di songwriting ed è così che è uscito il suo primo pezzo “Insegnami di nuovo a respirare”. “Questa canzone – racconta – principalmente parla di come mi sento, delle mie fragilità, del mio non sentirmi mai all’altezza delle cose e del fatto che vorrei fermare il tempo, quasi come se mi sentissi sempre in ritardo in un mondo che va troppo veloce. Parla anche di un amore: un amore che vorrei raggiungere, ma è come se mi sfuggisse sempre, diventando così un amore impossibile, irraggiungibile. Poi, ad un certo punto del brano, mi chiedo scusa, perché mi rendo conto di essere troppo severa con me stessa e quindi, tutti quei pensieri di inferiorità, che la mia testa “mi sputa addosso”, voglio allontanarli”.
Monica afferma anche che attraverso questa canzone e in generale, attraverso la sua musica, vorrebbe riuscire a trasmettere quello che sente e che prova, “in modo che le persone – spiega – che provano le mie stesse sensazioni ed emozioni si sentano capite e non si sentano sole, riuscendo così anche loro a chiedersi scusa”. Per quanto riguarda il suo nome d’arte, Umana, Monica racconta di averlo scelto perché “a volte è come se mi dimenticassi di esserlo, per esempio quando non mi permetto di sbagliare e di cadere (essendo molto perfezionista); è un po’ un “reminder” in primis per me stessa, come a dire: “Guarda che sei umana, e quindi in quanto tale, è normale sbagliare, è normale cadere”.