A quasi 3 anni dalla morte di Dora Lagreca di Montesano, a causa di una caduta dal 4 piano di un palazzo, si continua a cercare la verità di quella tragica notte quando, la giovane, insieme al fidanzato di Potenza, sono tornati a casa dopo una serata con amici. Una serata culminata con il tragico evento della caduta della ragazza dal balcone che, inizialmente ipotizzata come accidentale, non ha mai convinto del tutto i familiari della giovane che hanno presentato ricorso contro l’archiviazione chiesta dalla Procura della Repubblica di Potenza, in quanto ritenuto che il drammatico avvenimento sia dovuto a causa accidentale. Successivamente alla morte della ragazza, le perizie effettuate, in particolare quella relativa alla traiettoria della caduta, avevano confermato che, la 30enne di Montesano, vista la caduta a candela, non poteva essere stata spinta.
Le ipotesi dunque potevano essere o morte dovuta a caduta accidentale o, si ipotizza, un comportamento che ne abbia istigato il suicidio. In questi ultimi giorni, intanto, sono state depositate le ultime perizie effettuate su richiesta del Giudice per le Indagini Preliminari, rispondendo così al ricorso presentato dalla famiglia Lagreca contro la richiesta di archiviazione della Procura. Per la famiglia di Dora Lagreca, infatti, sarebbero emerse alcune contraddizione nel racconto del giovane, successivamente confrontate con gli esiti delle perizie. La famiglia infatti, vuole vederci chiaro e capire cosa, realmente, ha provocato la caduta di Dora dal balcone del 4^ piano della palazzina di Potenza in cui la giovane di Montesano viveva insieme al suo fidanzato Antonio Capasso, indagato con l’accusa di istigazione al suicidio.
La famiglia vuole ben comprendere cosa abbia portato la giovane a “cadere” dal balcone anche perché, secondo recenti notizie, pare che vi sia una incongruenza nei dati relativi alla quantità di alcool presente nel sangue della giovane. In ogni caso si sta cercando di fare chiarezza su quanto avvenuto in quella tragica notte del 9 ottobre 2021 quando la ragazza, precipitando dal balcone della mansarda del palazzo dove viveva con il fidanzato, ha perso la vita. Una serie di circostanze anomale, infatti, portano la famiglia ad escludere il suicidio, dato che, come confermato dai periti, non ci sarebbe stato slancio nella caduta, elemento questo che va dunque in contrasto con quanto affermato dal fidanzato ed unico indagato della vicenda che, invece, parlava di una corsa verso il balcone dopo una lite.
La caduta in verticale, però, porterebbe anche ad escludere una eventuale spinta, così come resta anche da chiarire la posizione della ragazza al momento della caduta che, dagli elementi raccolti, sembra sia avvenuta di spalle ossia mentre la giovane aveva la parte anteriore del corpo rivolta verso l’interno dell’abitazione e non era dunque affacciata al balcone.